NAPOLI

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italia reale

Il Segretario Regionale di Alleanza Monarchica per la Campania, Dott.Antonio Antinozzi, ha ricordato gli eroici giovani monarchici caduti in Via Medina, nei giorni successivi al referendum istituzionale del 1946.
Trascriviamo, con commozione, i loro nomi: Ciro Martino, Carlo Russo, Gaetano D’Alessandro, Guido Bennato,Francesco D’Azzo, Mario Fioretti,Felice Chirico, Vincenzo Di Guida, Michele Pappalardo, Ida Cavalieri.
Antonio Antinozzi ha sottolineato come “l’uccisione dei dimostranti monarchici, abbattuti dalla mitraglia repubblicana, costituisce un tragico episodio che può ben essere definito come una strage dimenticata,
perchè non corretta agli occhi dei costruttori del consenso e della cultura allineata.
L’episodio segna l’apice dei disordini seguiti al referendum istituzionale.
Si manifestava la fedeltà al Re ma anche per il diritto e la legge violata. La maggioranza, infatti, doveva essere calcolata sul totale dei votanti, incluse, quindi, le schede bianche e nulle”.
L’atteggiamento incerto della Cassazione, ricordiamo, induce il governo di Alcide De Gasperi a cercare un accordo con Re Umberto II.
Il Sovrano si appella alla Magistratura ed alla legalità.
Il governo con un atto improvviso pone la Corona di fronte al fatto compiuto della nomina di un capo provvisorio dello Stato. Soprattutto nel Sud Italia si scatena la piazza monarchica.
A Napoli, già teatro di scontri sanguinosi, la folla assale la sede del PCI, in Via Medina, dove era stato esposto un Tricolore senza lo Stemma Sabaudo.
Interviene la Polizia ausiliaria, composta per lo più da ex partigiani comunisti, che falcia i dimostranti a colpi di mitraglia; sul terreno restano i morti monarchici.
Re Umberto II, come sappiamo, lasciò l’Italia per evitare che si verificassero ulteriore spargimento di sangue e scontri settari.

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