DIFESA

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Italia Reale

MANIFESTO PROGRAMMATICO DI ALLEANZA MONARCHICA - STELLA E CORONA

All’inizio degli anni 90 del secolo scorso il crollo del regime sovietico e del blocco militare del “patto di Varsavia” ha fatto ritenere ai vari governi italiani che le nostre Forze Armate potessero subire un processo di ridimensionamento, senza che questo potesse minare le nostre capacità di difesa.

La percentuale degli investimenti nel comparto difesa è in effetti diminuita progressivamente, relegando l’Italia agli ultimi posti nei Paesi NATO per quanto riguarda la percentuale del PIL, destinata alle FF.AA.

E’ mancata un’adeguata visione politica dello strumento militare, spesso visto come inutile, costoso, obsoleto e politicamente inopportuno.

Al contrario il mutare dello scenario internazionale, la maggiore valenza strategica del mare Mediterraneo, l’aumento degli impegni in Italia e all’estero, il terrorismo internazionale rendono urgente ed attuale un’inversione di tendenza e una ripresa degli investimenti nel settore difesa per un necessario immodernamento di mezzi e apparati, anche in considerazione dell’industria italiana del settore.

Le FF.AA. italiane devono essere in grado di svolgere i loro compiti istituzionali, di garantire la difesa territoriale e di concorrere agli impegni derivanti dalle nostre alleanze internazionali. Maggiori investimenti, dunque, e rinnovata considerazione della loro indispensabile presenza.


Esercito

L’Esercito Italiano deve essere messo in grado di garantire l’operatività di tutti i suoi reparti, da un punto di vista tecnico ma anche addestrativo. Il reclutamento dei volontari in ferma prefissata di un anno deve cessare, in quanto troppo dispendioso.
Il periodo addestrativo deve essere esteso e gli anni della ferma complessiva devono essere portati a cinque.

Al fine di garantire un afflusso di personale di elevato livello culturale e morale ed adeguata professionalità, ai volontari, al termine dei cinque anni di servizio militare dovrà essere garantito l’accesso al pubblico impiego sia attraverso congrue percentuali riservate nei concorsi pubblici, sia attraverso il riconoscimento e la valorizzazione dei titoli acquisiti durante la carriera militare (partecipazione ad operazioni all’estero, brevetti ed altro).


Marina Militare

La Marina Militare ha bisogno di un urgente rinnovamento della Flotta di superficie e della componente aeronavale, improcrastinabile per garantire l’espletamento delle sue funzioni d’istituto. Il mutato scenario internazionale e la necessità di potenziare il controllo e la protezione “avanzata” delle nostre acque territoriali rende necessario anche un potenziamento della componente subacquea.
La componente anfibia deve essere potenziata a livello di brigata, con la creazione di un terzo reggimento e di un reparto elicotteri.


Aeronautica Militare

Anche l’Auronautica Militare ha bisogno di un urgente rinnovo dei velivoli, sia ad ala fissa che rotante.
Il fine è quello di incrementare la capacità di proiezione delle nostre FF.AA. ed è, quindi, necessario potenziare l’organico ed il numero di velivoli della quarantaseiesima brigata aerea.


Guardia Costiera

Allo stato attuale il corpo della Capitaneria di porto e le componenti navali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza svolgono compiti simili e, a volte, esattamente sovrapponibili.
Al fine di ottimizzare le risorse disponibili e potenziare il controllo delle coste e dei tratti di mare immediatamente prospicienti è necessario abolire le componenti navali delle forze di polizia ed elevare la Guardia Costiera al rango di Forza armata, similmente a quanto è avvenuto per l’Arma dei Carabinieri.
Alla Guardia Costiera verranno affidate tutte le attività svolte dalle Capitanerie di porto e dalle altre organizzazioni soppresse, con evidenti vantaggi in termini operativi derivanti dal maggiore coordinamento del personale impiegato e dal più capillare controllo dell’ambito operativo.


Carabinieri - Poliziotti - Finanzieri

L’Arma dei Carabinieri, la Polizia e la Guardia di Finanza devono essere potenziate nell’organico e ammodernate nei mezzi e nelle dotazioni, soprattutto in quelle di alto valore tecnologico. Deve essere dato maggiore impulso alla costruzione di nuove caserme ed all’ammodernamento di quelle più antiche,
al fine di aumentare la presenza sul territorio nazionale.


Associazioni d’Arma -Guardia Nazionale

Molti iscritti alle Associazioni d’Arma potrebbero
svolgere un importante servizio alla comunità; proprio a seguito dell’abolizione del Servizio di Leva sarebbe importante potenziare le Forze di Completamento e le Forze della riserva.
Una “Riserva nazionale”, sull’esempio di altre
Nazioni appartenenti alla N.A.T.O., potrebbe diventare una componente operativa, a base volontaria, in caso di calamità naturali e particolari esigenze di ordine pubblico.

Dovrebbero essere previsti brevi periodi addestrativi per dotare l’Italia di una componente a supporto delle FF.AA. Al personale facente parte della “Riserva Nazionale” ovvero “Guardia Nazionale” dovrebbero essere garantiti gli stessi diritti del personale richiamato delle Forze di Completamento (garanzia del posto di lavoro, degli scatti di anzianità e del trattamento pensionistico).

Inoltre alle Associazioni Combattentistiche d’Arma devono essere assegnati locali gratuiti decorosi ed aiuti economici.

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