NUCLEARE SI’ - NUCLEARE NO

autore: 
Massimo Mallucci

Ci siamo spesso domandati perchè intorno “al nucleare” si crei sempre una cortina di reticenze, ritardi, silenzi, ogni qualvolta accade qualche “incidente”.

E’ come se i padroni dell’informazione e i capi delle lobbyes del settore non volessero ammettere la possibilità di errori in questo campo, che deve rimanere fiore all’occhiello del super-uomo, prodotto dal modernismo.

L’errore umano, come l’imprevisto incidente, mette in crisi il desiderio di onnipotenza che pervade chi vuole progettare la vita dei popoli in nome della scientificità. La parola d’ordine deve essere una sola: il nucleare è sicuro!
Le scarne notizie che riescono a filtrare attraverso la stampa (le televisioni sono più reticenti) ci dicono che non è così.

Da aprile a settembre di quest’anno si sono verificate ben tre fughe radioattive e gravi incidenti in Spagna, in Francia, in Belgio.
Le aree dovrebbero essere al disopra di ogni sospetto e gestite dal meglio che la “scientificità” può produrre.

In Francia è stata interessata la costa meridionale, propagandata per bellezze naturali che invitano al turismo ed agli investimenti.
Se ne è parlato pochissimo.

Solo su alcuni quotidiani e per un solo giorno.
I silenzi sono sospetti se pensiamo che in Spagna la fuga radioattiva, avvenuta in novembre, dalla centrale a 180 Km. da Barcellona di proprietà della Soc. Elettrica Endesa, controllata al 66,7% dall’Enel che, a sua volta, è di proprietà dello Stato Italiano per il 30%, è stata ufficialmente comunicata, alla Commissione di Controllo Spagnola, solo in aprile, dopo oltre quattro mesi. Eppure è stato appurato che le particelle atomiche fuoriuscite durante la manutenzione sono 100 volte superiori a quelle ammesse.

Una volta scoperto il fatto si sono verificate proteste spontanee da parte della popolazione preoccupata. Il rituale è stato sempre lo stesso: minimizzare gli incidenti.
La parola d’ordine:“nessun pericolo”.
Eppure il Direttore è stato licenziato e il C.S.N., una volta esaminati i rapporti, ha portato il livello di allarme dal grado 1 al grado 2 (il massimo è 7).

Stesso rituale per l’incidente avvenuto in Belgio, nei pressi di Charleroi, per la fuga di iodio gassoso radioattivo, nel super “perfetto” impianto dell’Ire (Institut des radioelements).
Dopo alcuni giorni di silenzi e reticenze, le Autorità sono dovute intervenire con inviti alla popolazione, non da poco: “per un raggio di 5 Km. non mangiare frutta, verdura e latte, prodotti nelle fattorie della zona”.
Il problema è che, per circa una settimana, le popolazioni avevano continuato, senza sospetti, a mangiare legumi, bere latte, pascolare le mucche, sino a quando le Autorità hanno dovuto ammettere la verità.

Nonostante tutto, a voler credere agli impianti nucleari sicuri insiste il Ministro Scajola che promette la costruzione “di centrali di nuova generazione”, convinto che l’Italia abbia bisogno “di una svolta in materia energetica”, nonostante il referendum con il quale gli Italiani avevano detto no al nucleare, senza ombra di dubbio.

Il nuovo Governo non intende però, continuare ad investire nel nucleare fuori dell’Italia, e, poi, se la “sovranità popolare” può essere considerata un’espressione filosofica, sopraffatta dal sistema delle “liste bloccate”, figuriamoci le scelte referendarie.
Alleato di Scajola è il Sottosegretario Adolfo Urso, da sempre favorevole al “nucleare”, che fa sapere che, in ogni caso, “da due anni abbiamo la disponibilità dell’Albania”.

Visti i precedenti storici non sembra essere un riferimento molto felice e promettente, anche per le contropartite che dovremmo pagare.
Staremo a vedere.

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