Arrestati due giornalisti francese che volevano ricattare il Re del Marocco

Data: 
28 agosto 2015
I giornalisti francesi Eric Laurent e Catherine Graciet sono stati arrestati a Parigi con l’accusa di tentata estorsione al Re del Marocco, Mohammed VI, chiedendo 3 milioni di euro per non pubblicare un libro pieno di accuse nei confronti del sovrano.
 
La vicenda inizia il 23 luglio scorso quando Eric Laurent ha contatto un avvocato di re Mohammed VI chiedendo 3 milioni di euro per annullare la pubblicazione di un libro pieno di accuse contro il sovrano marocchino.
 
L’avvocato ha finto di accettare l’offerta, ma nel contempo ha denunciato Eric Laurent alla Procura di Parigi, dandogli poi appuntamento in un ristorante della capitale francese, in accordo con la polizia.
La polizia francese si è presentata all’appuntamento tra il giornalista e gli emissari del re del Marocco che, in cambio del silenzio avevano trattato il prezzo fino a 2 milioni di euro con un anticipo di 80.000 euro.
All’uscita dal ristorante, ha trovato gli agenti che lo hanno arrestato in flagranza di reato.
 
Laurent è un giornalista-scrittore esperto di geopolitica internazionale, che ha intervistato diversi capi di Stato e potenti di mezzo mondo.  Laurent è anche noto per aver scritto il libro “La faccia nascosta dell’11 settembre”, che nel 2004 fornì le sue teorie alternative sull’attacco alle torri gemelle, inoltre con Catherine Graciet avevo scritto il libro "Le Roi prédateur", pubblicato nel 2012.
 
Alcune riflessioni.
E' da tempo che aumenta la sfiducia nei confronti dei giornalisti, e questa vicenda fa perdere ulteriormente credibilità ai giornalisti. 
Le inchieste dei giornalisti investigativi - come dovrebbe essere Laurent e Graciet - sono spesso svolte per fare "business" e voglia di protagonismo da parte degli autori.
Pensiamo ad esempio a tutti quei giornalisti-scrittori che si arricchiscono scrivendo libri contro i "reali", che contano anche sugli aiuti della potente "Lobby" che vorrebbe eliminare la Monarchia nel mondo.
 
Per una società libera e sana l’informazione è la linfa vitale e quindi speriamo che i lettori sappiano diffidarsi di questo tipo di libri e che i giornalisti sappiamo svolgere il loro lavoro mai disgiunto dalla correttezza professionale.