Aprile 2010
LA SPEDIZIONE DEI MILLE
NEI CENTOCINQUANTA ANNI DALLO SBARCO DI GARIBALDI A MARSALA
Indubbiamente se ne parlerà, però dal momento che, con ragionevole certezza, se ne parlerà sempre e comunque a “senso unico”, è giusto che anche questo giornale faccia sentire la sua, se pur piccola, autorevole voce, in occasione della rievocazione di uno degli eventi che stanno alla base della nostra Unità Nazionale (alla faccia di coloro che, in Sicilia, con tanta enfasi mediatica, si divertono a spaccare le targhe stradali dedicate a Garibaldi).
PER UNA NUOVA CULTURA DI DESTRA
LE DUE ITALIE: UN REGRESSO SPACCIATO PER PROGRESSO
L’unica Italia in cui posso riconoscermi è quella dei Cavour, dei d’Azeglio, dei Sella, degli Aosta, del prefetto Mori, dei Diaz, dei d’Annunzio, e non quella dei Togliatti, degli Sturzo, dei Mattei, dei Pertini, dei Sindona, dei Vasco Rossi.
Mi riconosco nell’Italia lavoratrice e ospitale, stracolma di tesori d’arte e di cultura, l’Italia dei “colli per vendemmia festanti e le convalli popolate di case e d’oliveti”, l’Italia onesta e risparmiatrice, nella quale le chiavi di casa venivano lasciate fuori sulla porta.
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