PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

Si è accentuata l’offensiva della magistratura politicizzata contro il Presidente del Consiglio, accusato di comportamenti bocacceschi e di aver esercitato pressioni sulla Polizia per il rilascio di una minorenne incolpata di furto.

E’ veramente incredibile l’accanimento con il quale alcuni magistrati della Procura della repubblica di Milano stanno tentando di incriminare il Cavaliere, imputandolo addirittura di sfruttamento della prostituzione minorile, nonché di concussione.

Per avallare la loro iniziativa questi P.M. dei quali sono ben noti gli orientamenti politici, sono arrivati al punto di intercettare le comunicazioni private del Capo del Governo con una molteplicità di persone (ben oltre 150.000 intercettazioni telefoniche!) con una conseguente spesa a carico della giustizia e così dello Stato, di milioni di euro cioè di parecchi miliardi delle vecchie lire.


Si sta tentando di costringere l’On. Berlusconi a dimettersi facendo ricorso ad imputazioni per pretesi fatti assolutamente privati, che nulla hanno a che fare con la politica o con malversazioni di carattere finanziario, anche se il loro ultimo scopo è esclusivamente politico.

Anziché occuparsi, come sarebbe stato doveroso, di lotta al terrorismo ed alla criminalità comune, di spaccio di droga e di altri gravissimi reati dei quali vi è purtroppo sovrabbondanza, si sono destinati centinaia di appartenenti alle Forze dell’Ordine e spese cifre enormi ed ingiustificate per frugare nelle faccende intime del Capo del Governo, diffondendo il contenuto di migliaia migliaia di conversazioni telefoniche di carattere esclusivamente privato allo scopo di nuocergli, di esporlo alla riprovazione dell’opinione pubblica ed infine di processarlo facendo per di più ricorso alla particolare procedura del giudizio immediato.


A ciò si aggiunga che in ogni caso nella fattispecie la competenza del procedimento spetta al Tribunale dei Ministri e non quello di Milano, com’è stato confermato in una duplice votazione prima della Giunta per le autorizzazioni a procedere poi dalla Camera dei Deputati, che hanno concordemente negato ai magistrati inquirenti l’autorizzazione a perquisire l’ufficio dipendente dalla Presidenza del Consiglio diretto da Giuseppe Spinelli.

Se tale autorizzazione fosse stata concessa si sarebbe potuta verificare la violazione di segreti di Stato con conseguente pericolo per la nostra sicurezza.

E’ anche bene ricordare che la magistratura, oggi così sollecita nell’indagare il Cavaliere per fatti privati, a suo tempo non si preoccupò minimamente di svolgere indagini su certi capi del P.C.I., il quale rappresentava la quinta colonna dell’Unione Sovietica, potenza militare nemica dell’Italia e dell’Occidente e che anche più recentemente si guardata bene dall’indagare sul cosiddetto affare Mitrockin, cioè sulle informazioni fornite dall’omonimo funzionario del KGB, il servizio segreto sovietico, che aveva rivelato l’attività spionistica di parecchi esponenti politici, diplomatici e militari europei, compresi diversi italiani.


L’offensiva giudiziaria si sta svolgendo in mezzo al tripudio di un’opposizione inconcludente, in stato comatoso, priva di idee, di programmi e di capi degni di questo nome.

Detto questo non possiamo non ripetere quanto sosteniamo da tempo.


Il Presidente Berlusconi pur con tutte le sue qualità ed i suoi indiscutibili meriti, dimostra grosse pecche e grosse ingenuità per quanto attiene alla sua vita privata.

Ha un interesse eccessivo, forse ossessivo per le belle donne, anche se riteniamo con modalità più da guardone (data anche l’età e le condizioni fisiche - è stato operato di cancro alla prostata -) che da grande amatore.
Tuttavia non riteniamo che l’ostentazione sia pure esagerata di questo suo interesse e la frequentazione di giovani donne forse in abiti succinti costituiscano reato.


Da parte nostra comprendiamo l’onesta e sincera riprovazione di molte persone timorate di Dio, padri e madri di famiglia, e di quanti hanno difficoltà a tirare avanti.
Quale impossibile confronto con l’intemerata vita di S.M. Umberto II che dalla sofferenza dell’esilio trascorso in solitudine, è stato costante esempio di assoluta rettitudine morale per gli Italiani di ogni credo politico.

Non condividiamo invece l’assordante e simulato sdegno di tanti moralisti da strapazzo, antiberlusconiani di professione, tra quali molti fautori fino a ieri del libero amore, compreso quello omosessuale, dell’aborto, della droga libera e via dicendo, che in malafede si scagliano contro il Capo del Governo accusandolo di ogni nefandezza e che pur vantandosi di essere miscredenti hanno fatto inutilmente pressioni sulla Chiesa perché lo mettesse all’indice e magari lo scomunicasse.

Né vanno esenti dalle nostre critiche i massmedia, compresi quelli sedicenti indipendenti, sempre pronti a raccontare le presunte malefatte di Berlusconi ma che hanno accuratamente evitato di comunicare il fatto che pochi giorni or sono l’ex Governatore del Lazio Marrazzo, del P.D., in occasione di un controllo dei Carabinieri è stato trovato alla guida di un’auto in compagnia di un trans.

Evidentemente il rispetto della “privacy” vale solo per i compagni, mai per Berlusconi.
Concludo a questo proposito dicendo che il gossip sulle imprese amorose di Berlusconi, vere o presunte che siano, lascia il tempo che trova.

Contrariamente a quello che pensano gli agit-prop, agli Italiani interessa avere un governo che funzioni, che non aumenti le tasse nonostante la crisi finanziaria che ha investito tante Nazioni, dagli Stati Uniti, all’Irlanda, alla Spagna, al Portogallo, ecc.; che siano realizzate le necessarie indifferibili riforme, dalla riduzione del numero di parlamentari, alla soppressione delle province, dalla riforma della giustizia a quella della previdenza sociale, ecc., e che si ritorni ad un giusto equilibrio tra i poteri, evitando che quello giudiziario continui a sovrapporsi ed a prevalere su quello legislativo e esecutivo come avviene oggi.

Infine una breve considerazione sui più recenti avvenimenti politici.


La scissione operata dall’On. Fini, sempre più uomo di parte, è in difficoltà.
I “futuristi”, che si erano illusi di essere determinanti ai fini della caduta di Berlusconi, si sono resi conto di aver fallito il loro obiettivo e stanno perdendo pezzi.



Intanto il gruppo parlamentare dei cosiddetti “responsabili”, provenienti da vari partiti estranei al P.D.L. lentamente ma costantemente sta aumentando di numero e rinforzando la maggioranza.
La Lega pur non essendo riuscita ad ottenere l’approvazione del federalismo fiscale sembra favorevole a sostenere ulteriormente il Governo, mentre la sinistra è in pieno marasma, divisa com’è tra la tentazione di allearsi allearsi con il polo di centro e quella di ricostituire un grande fronte popolare, senza contare la lotta dei vari capi e capetti intenti a soddisfare le proprie ambizioni a scapito del Segretario Bersani.

E’ anche fallito lo squallido tentativo dei compagni Fini, Casini, Bersani e Di Pietro di staccare la Lega dal P.D.L. in cambio del voto favorevole al federalismo fiscale.

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