PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

IL DISASTRO DEL GOVERNO PRODI

Come era prevedibile il Governo di sinistracentro, che sarebbe più esatto definire di estrema sinistra, sta avviando l’Italia verso il disastro più totale.

I massimalisti di Rifondazione Comunista, del Partito dei Comunisti d’Italia, dei Verdi che più rossi non si può e dell’ala sinistra dei Democratici di Sinistra si sono imposti ai cosiddetti moderati rappresentati dalla Margherita e, almeno a chiacchiere, dall’ala maggioritaria dei D.S.

Del resto che cosa ci si poteva aspettare da una simile congrega di gruppi e di sigle, dove si trovano esponenti dei cosiddetti centri sociali, che sarebbe più esatto definire asociali, stalinisti non pentiti, persino un individuo condannato per l’assassinio di un poliziotto, accanto a fautori del sesso più spinto, soprattutto quando si tratta del cosiddetto terzo sesso, unitamente ad abortisti, paladini dell’eutanasia e di una società ultrapermissiva, senza regole, senza morale, senza freni.

Così siamo arrivati all’assurdo - in quella che una volta era l’Italia, faro di civiltà - che si può impunemente oltraggiare il Cristianesimo e Nostro Signore ma è assolutamente proibito criticare i musulmani anche quando perseguitano e persino quando assassinano i cristiani; esemplare il caso dei tre cattolici fucilati in Indonesia nel vergognoso silenzio generale. Ma cosa sarebbe avvenuto se per assurdo l’atroce fatto si fosse verificato negli Stati Uniti?

Avremmo assistito ad una sarabanda di interventi forsennati, di cortei, girotondi e magari all’assalto di ambasciata e consolati americani.
Ed ora passiamo ad esaminare brevemente le imprese di Prodi e compagni.
Dalle cosiddette liberalizzazioni strombazzate ai quattro venti e poi ritirate o comunque sottoposte a trattative al ribasso, all’aumento della tassazione delle cosiddette rendite vitalizie che in effetti sono i risparmi sui quali si è già verificato un pesante prelievo fiscale, al blocco dei grandi lavori dalla Tav al Ponte sullo Stretto, all’inghippo sulla Telecom, per il quale il Prof. Prodi sostiene di non aver saputo nulla mentre è documentato che vi era un piano dettagliato redatto da un suo stretto collaboratore e sodale, addirittura su carta intestata della Presidenza del Consiglio, che prevedeva l’acquisizione della telefonia mobile da parte dello Stato a spese ovviamente di Pantalone, per farne un altro feudo dell’attuale famelica maggioranza.

Non parliamo poi delle figuracce del Capo del Governo con il primitivo rifiuto di rispondere al Parlamento, com’era suo preciso dovere, sull’affare Telecom esternato con le parole “ma siamo matti?” e poi il farfugliamento seguito alla domanda di un giornalista sulla protezione del Sommo Pontefice, della quale l’esimio Professore preferisce lavarsi le mani.

La realtà è questa: Prodi è in effetti lo schermo dietro il quale si era occultata l’estrema sinistra in occasione delle elezioni politiche; egli aveva il compito di rassicurare l’elettorato moderato, analogamente a quanto era avvenuto nel 1948 con il rassicurante volto di Garibaldi impresso sul simbolo del Fronte Democratico Popolare di staliniana memoria.

Soltanto che allora grazie ai Comitati Civici ed al fermo e concorde atteggiamento della Chiesa, i moderati non si lasciarono ingannare, questa volta invece ci sono cascati come polli. Il più recente “capolavoro” dell’attuale maggioranza è rappresentato dallo sconsiderato e folle aumento della pressione fiscale imposto dalla recente Finanziaria.
Anziché ridurre le spese come stava facendo il centro-destra, si è consentito agli enti locali di proseguire nell’effettuazione di spese troppe volte assurde oltre che eccessive.

Inoltre l’attuale Governo ha proceduto all’aumento delle aliquote e degli scaglioni IRPEF, alla revisione delle detrazioni, comprese quelle indispensabili delle spese per medicinali, ha aumentato il costo dei tabacchi, imposto tasse comunali di soggiorno, elevato i contributi a carico dei lavoratori autonomi (professionisti, artigiani, commercianti), ed anche dei dirigenti e tecnici di un certo livello; ha anche aumentato i ticket sanitari, nonché le tariffe autostradali e via dicendo.

Come se tutto questo non bastasse Prodi e compagni stanno preparando un progetto di legge nel quale è previsto il dimezzamento del termine per l’acquisizione della cittadinanza italiana (da 10 a 5 anni), mentre data l’attuale situazione, già di assoluto marasma e di aumento della criminalità, tale termine si sarebbe dovuto elevare. Inoltre in Italia, a differenza di altre Nazioni, come l’Inghilterra e la Germania, ci si limita a pretendere un semplice giuramento, che lascia il tempo che trova, anziché accertare la conoscenza della nostra
lingua nonché quella almeno superficiale della nostra storia e della nostra cultura.

Ci auguriamo che questa situazione non duri e che gli autentici moderati che fanno parte di questa coalizione eterogenea e sconclusionata, abbiano il coraggio di assumere le proprie responsabilità e abbandonino al suo destino questo Governo ormai in balia degli estremisti più spinti.

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