Il Re Felipe e la Regina Letizia di Spagna alla Pascua Militar 2020

Data: 
6 gennaio 2020
Le Loro Maestà il Re Felipe e la Regina Letizia di Spagna hanno presieduto al Palazzo Reale di Madrid la tradizionale celebrazione della Pasqua militare, una cerimonia profondamente radicata nella vita militare spagnola.
 
Al loro arrivo al Palazzo Reale di Madrid, Felipe e Letizia  sono stati ricevuti dal Presidente del governo ad interim, Pedro Sánchez e da alcuni minisitri e generali.
 
Dopo gli onori delle ordinanze, l'interpretazione dell'Inno nazionale ed i 21 colpi da cannone, il Re Felipe ha rivisto la Guardia Reale, e quindi i sovrani hanno lasciato la Piazza dell'Armeria per raggiungere Palazzo Reale, dove nella Sala del Trono il Re ha consegnato decorazioni ad alcuni militari.
 
Dopo l'interventi del Ministro della Difesa, il Re Felipe ha tenuto il suo discorso davanti ai rappresentanti delle Forze armate e della Guardia civile, in cui ha sottolineato : "...le Forze armate e la Guardia civile sono il riflesso di una società moderna e capace e solidarietà, che, inoltre, sa sempre riconoscere e ringraziare il vostro impegno per l'interesse generale della nostra Nazione, un impegno che dimostri con la vostra professionalità, senso del dovere ed onore, che riconosci con la vostra lealtà, costante e generosa prestazione di servizi del popolo spagnolo. Un impegno, insomma, con la Spagna e con la nostra Costituzione ".
 
Re Felipe ha poi ricordato : "Quasi un anno fa, il 30 gennaio, ho avuto la soddisfazione di viaggiare in Iraq, durante la mia seconda visita come re delle truppe spagnole all'estero e che lì ho potuto conoscere l'esperienza dei nostri colleghi schierati a Baghdad e Besmayah, ho verificato sul campo la complessità e l'importanza della missione di consulenza e addestramento delle forze di sicurezza irachene, nonché l'eccellente preparazione e consegna dei nostri soldati, sono stato particolarmente felice di sentire dalle autorità locali l'impatto positivo che genera il vostro lavoro nella lotta contro il terrorismo e in favore della pace e della stabilità nella regione, anche con le enormi difficoltà che la zona continua a soffrire dopo decenni di instabilità e scontri armati ".
 
Quindi il Re di Spagna ha sottolineato : "... con l'eccitato ricordo dei nostri compagni caduti in servizio, voglio sottolineare la loro nobile e generosa dedizione alla difesa della Spagna e al rispetto degli impegni con i nostri alleati e la comunità internazionale; sarà sempre un esempio e incoraggiamento per i colleghi, per la famiglia militare e per tutti gli spagnoli. Voglio trasferire, soprattutto oggi, il mio omaggio di affetto e gratitudine alle loro famiglie ".
 
Il re Felipe ha anche detto : "il 13 maggio e con la regina, ho avuto la soddisfazione di presiedere, in questo palazzo reale, la commemorazione del 175° anniversario della Guardia civile. Un corpo che nacque sotto il regno di Isabella II e che da allora è rimasta instancabile, fornendo un grande servizio alla società spagnola". Ha poi ribadito : " il riconoscimento e la profonda gratitudine all'Istituto ed agli oltre 75.000 uomini e donne che lo compongono, per la loro vocazione, professionalità e dedizione, per il vostro costante e arduo lavoro a favore della sicurezza e del benessere di tutti gli spagnoli. La sua lealtà e impegno per lo stato di diritto sono stati e sono un pilastro fondamentale nello sviluppo del nostro paese".
 
Il Re Felipe ha concluso il suo intervento dicendo  : "il sostegno permanente della Corona e degli spagnoli al vostro costante e altruistico servizio in Spagna e per incoraggiarvi a continuare a compiere la vostra nobile missione con entusiasmo e determinazione. La Regina si unisce a me per ribadire le nostre più affettuose congratulazioni su questa Pasqua militare ".
 
L'origine della Pasqua militare risale al regno di Carlo III, quando, il 6 gennaio 1782, fu recuperata la città minorchina di Mahón, che era nelle mani degli inglesi. Come espressione di giubilo, Carlos III ordinò ai viceré, ai capitani generali, ai governatori e ai comandanti militari di unirsi alle guarnigioni durante la festa dell'Epifania e di comunicare ai loro capi e ufficiali dell'esercito a loro nome le loro congratulazioni.