ITALIA REALE
Trimestrale del movimento politico "Italia Reale - Stella e Corona"
190 anni fa moriva Carlo Felice, Re di Sardegna
Il 27 aprile 1831 moriva Carlo Felice, re di Sardegna, nella sua camera da letto nel Palazzo Chiablese di Torino, e la corona passava al ramo cadetto dei Savoia-Carignano, destinato negli anni seguenti ad avviare il percorso che avrebbe portato al compimento dell'unificazione nazionale.
Carlo Felice, ultimo Re del ramo primogenito di Casa Savoia, era il figlio maschio pi? giovane di Vittorio Amedeo III.
Nacque a Torino il 6 aprile 1765 e sposà Maria Cristina di Borbone, figlia di Ferdinando IV di Napoli, che non gli diede discendenza.
Sgominò facilmente, con l'aiuto degli Austriaci, i costituzionalisti e fu molto duro con Carlo Alberto, che accusava di connivenza con gli insorti. Uomo di carattere chiuso, rigido e severo con sè stesso e con gli altri, si accinse a governare il Regno attenendosi inflessibilmente ai principi della Monarchia assoluta. Cià gli costò l'ostilità dei seguaci delle idee nuove.
I suoi detrattori per? sorvolarono sulla sua attività di governo, che fu per molti versi provvida ed oculata. Potenziò i porti di Nizza e di Genova, costruì opere pubbliche, fra le quali il Teatro di Genova che porta il suo nome, favori a Torino e nelle altre città del Regno la costruzione di imponenti complessi edilizi. Protesse le arti, le scienze e le industrie; a lui si deve, per esempio, la fondazione del Museo Egizio di Torino.
Dotò di un nuovo, organico e moderno complesso dileggi la Sardegna, che anni prima, come Vicer?, aveva liberato dalla piaga del banditismo; riformò la Giustizia e il Fisco.
Restituìcompattezza all'Esercito, allontanando gli elementi sovversivi. Trovò ed onor? uno degli ultimi discendenti di Pietro Micca. Difese con fermezza l'indipendenza e la dignità dello Stato dall'invadenza del potere ecclesiastico e dalle mene diplomatiche delle potenze europee. Nel 1825, in risposta alle azioni piratesche dei corsari armati dal Bey di Tripoli, inviò una piccola flotta, comandata dal Capitano Sivori, che penetrò audacemente nel porto di Tripoli, incendiò le navi che vi si trovavano e costrinse il Bey a scendere a patti.
Carlo Felice mori a Torino il 27 aprile 1831, dopo aver riconosciuto in Carlo Alberto l'erede al trono.
Volle essere sepolto nell'Abbazia di Altacomba, che aveva ricostruito dalle rovine provocate dai rivoluzionari repubblicani.