171° anniversario dello Statuto Albertino

Lo Statuto del Regno (noto come Statuto Albertino, dal nome del Re Carlo Alberto di Savoia che lo promulgò), fu la costituzione adottata dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848 a Torino.
 
Lo Statuto Albertino è stato il coronamento di un processo riformista avviato da Carlo Alberto nell'ottobre del 1847, che il 17 marzo 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, divenne la Carta fondamentale dell'Italia unita, fino al 1946 quando fu adottato un regime costituzionale transitorio, valido fino all'entrata in vigore della Costituzione, il 1º gennaio 1948.
 
Nel Preambolo autografo dello stesso Carlo Alberto,  lo Statuto era la «Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia», e il sovrano, concedendo lo Statuto,  dava vita ad una monarchia limitata, nella quale la Corona non era solo un elemento formale, ma partecipava al potere legislativo e a quello giudiziario. 
 
Con lo Statuto Albertino veniva riconosciuta l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge, garantita la libertà individuale, di riunione e la libertà di stampa. Inoltre lo Statuto riconosceva la religione «Cattolica, Apostolica e Romana» come religione di Stato ma assicurava la tolleranza dei culti già esistenti. (i valdesi e gli ebrei, ottennero il riconoscimento dei propri diritti).
 
Lo Statuto si presenta come una "costituzione flessibile", in quanto può essere modificata con le medesime procedure di una qualsiasi legge dello Stato. 
 
Nella prassi veniva instaurarsi un rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento: il Ministero poteva rimanere in carica solo se confermato dal voto delle assemblee legislative, mentre il sovrano nella scelta dei suoi ministri si adeguava alla volontà delle Camere e, in particolare, di quella elettiva.
I membri del Senato erano a nomina reale ed i deputati della Camera erano eletti in base al censo. 
 
Dopo la conclusione dell’ondata rivoluzionaria i sovrani avevano revocato gli statuti concessi, ma l’unica eccezione è il Regno di Sardegna che nonostante la sconfitta con l’Austria, riesce ad ottenere che tra le clausole della pace non ci sia la rinuncia al regime costituzionale. 
 
Dopo la sconfitta di Novara, Carlo Alberto abdica a favore di suo figlio Vittorio Emanuele II, che continua ad esercitare il potere congiuntamente al parlamento.  La scelta è lungimirante. Casa Savoia, grazie alle libertà concesse dallo Statuto Albertino, diventa il punto d’incontro di tutti i politici ed intellettuali liberali e da allora il processo del Risorgimento si costruisce intorno a Casa Savoia.
 
 
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