POPOLO SOVRANO

autore: 
Roberto Vittucci Righini

La crisi economica che attanaglia i Movimenti politici come il nostro, che non dispongono del minimo finanziamento che non provenga dagli aderenti e che sono stati privati anche dell’unica piccola agevolazione che avevano in passato (spedizione dei giornali a prezzi agevolati) ci ha imposto di inviare il nostro Mensile, quando possibile, in due numeri alla volta.

Risparmiamo così i costi della cellofanatura e dimezziamo quelli dell’invio postale. Dell’eliminazione dell’agevolazione postale al pari di tante altre porcherie che avvengono grazie ai mangioni della “casta politica” sia di maggioranza che di opposizione, dobbiamo ringraziare questa repubblica che nell’inneggiare ai sessanta anni della “Costituzione” non si rende nemmeno conto (oltre che dell’assoluta mancanza di democrazia che la permea grazie al suo art. 139 per il quale la repubblica sarebbe eterna alla faccia di tutti gli Italiani ai quali non riconosce alcun potere, ove lo vogliano, di stabilire diversamente) di non rispettarla in punti fondamentali quali ad esempio l’art. 4 che “riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro”, l’art. 15 che afferma “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili” e l’art. 51 secondo il quale “Tutti i cittadini … possono accedere … alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”.

Del diritto al lavoro vadano a vaneggiare ai milioni di disoccupati, specialmente ai giovani alla disperata ricerca di una prima occupazione, della segretezza delle telefonate alle centinaia di migliaia, per non dire milioni, di persone spiate e registrate quotidianamente, e dell’accesso paritario alle cariche elettive a coloro che per far eleggere con certezza parenti, amici, complici e squallidi lecca fondo schiena, hanno abolito le preferenze nelle elezioni del Parlamento.

E mentre la stragrande parte degli eletti al Parlamento ingrassa, il Popolo “sovrano” (art. 1, comma secondo, della “Costituzione”) non sa più cosa inventarsi per sopravvivere.
Venga qualche parlamentare scortato da fotografi e cineoperatori che ne diffondano poi le immagini, ad osservare quanto avviene in talune città come Torino ove nella centrale Stazione di Porta Nuova persone di colore estraendole da sacchi sistemati sui marciapiedi, offrono grosse forme di pane ai passanti. Attratti dal notevolmente minor costo rispetto ai prezzi delle panetterie e degli altri esercizi che lo vendono, molti - italiani e non - acquistano tale pane senza esserne dissuasi dalla assoluta mancanza dicontrolli igienici. Minor costo del pane ma possibile maggior costo per assistenza medica. E’ uno dei tanti esempi che si possono fare per richiamare una maggior attenzione verso il popolo dei poveri, in costante aumento.

Invece di blaterare a vuoto insultandosi quasi quotidianamente, i politici di governo e di opposizione facciano il lavoro per il quale sono stati eletti e vengono strapagati, e si decidano a tutelare nei fatti il “Popolo sovrano” che tale sta sempre più diventando solo nella fantasia.

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