Risorgimento : la Battaglia di Solferino e San Martino

Opinione di Italia Reale: 
157° anniversario della battaglia di San Martino,  combattuta il 24 giugno 1859 fra gli Austriaci da un lato e gli eserciti del Regno di Sardegna e della Francia dall’altro.
 
In questa battaglia il Re Vittorio Emanuele II capovolse le sorti dello scontro portando personalmente all'assalto i suoi soldati piemontesi della Brigata Casale, che segnò una tappa fondamentale verso l’Unità d’Italia, che si sarebbe concretizzata due anni dopo.
 
La dura battaglia in seguito al grande numero di morti e feriti, ispirò a Henri Dunant l’ideazione della Croce Rossa.
 
Per onorare la memoria dei Caduti e di tutti coloro che combatterono per l’unità d’Italia nel 1871 si costituì la Società Solferino e San Martino che impegnata a mantenere vivi gli ideali del Risorgimento, gestisce e conserva i monumenti, come la Torre, i Musei e gli ossari realizzati nei due luoghi storici di San Martino e Solferino.
 
Onore a Casa Savoia, artefice dell'Unità d'Italia , onore ai soldati del Re !!
 
Nelle giornate 24, 25 e 26 giugno si svolgeranno una serie di eventi commemorativi, culminanti con la giornata di domenica 26 giugno in cui si svolgerà la rievocazione storica dell’importante Battaglia di Solferino e San Martino.
 

 

Fonte: 
La battaglia di Solferino e San Martino (24 giugno 1859)
L’Armata sarda a San Martino
 
Mentre i Francesi erano seriamente impegnati a Solferino, quattro divisioni dell'esercito sardo, la 1°, la 2°, la 3° e la 5° (la 4° del Generale Cialdini con i "Cacciatori delle Alpi" del Generale Garibaldi, era stata incaricata della sorveglianza dei passi alpini) si batterono valorosamente sulla sinistra estrema del fronte… appunto la zona di San Martino.
 
Vittorio Emanuele e lo Stato maggiore sardo infatti si erano resi conto che occorreva concorrere maggiormente alla battaglia che si stava delineando, evitando che l’iniziativa fosse monopolizzata dai francesi (chiaramente per ragioni politiche). Venne quindi deciso di impegnare tutte le truppe disponibili in quella che poteva anche essere l’ultima battaglia (e lo sarà infatti). Fu così che le Divisioni sarde si concentrarono per entrare in linea compatte. Già dal mattino la 1°, la 3° e la 5° Divisione, si erano mosse in avanti all’unisono.
 
La 3° Divisione manovrò tra il lago e la linea ferroviaria, mentre la 1°e la 5° puntavano per vie parallele verso Pozzolengo; la 2° Divisione del Generale Fanti era rimasta a San Paolo di Lonato e da qui doveva muovere alle ore 11 verso Solferino e Cavriana in appoggio dei Francesi in funzione di riserva di manovra.
 
continua .....