Simeone rivendica che suo padre, Re Boris III, aveva salvato gli ebrei durante la seconda guerra mondiale

Data: 
13 marzo 2019
Simeone di Bulgaria rivendica che suo padre, Re Boris III,  aveva salvato gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, e risponde alle critiche alla sua assenza alla cerimonia che si era svolta il 10 marzo, in memoria delle vittime dell'Olocausto durante la seconda guerra mondiale .
 
Re Simeone ha risposto alle critiche considerate una "visione corta e il  tentativo di effettuare un lavaggio del cervello di massa", ed ha ricordato che il salvataggio degli ebrei bulgari non sarebbe stato possibile "senza l'espresso desiderio" di zar Boris III.
 
Simeone di Bulgaria ha definito la critica un insulto alla memoria di Boris III, che aveva osato affrontare Hitler per proteggere i cittadini con radici ebraiche" e che "il suo coraggio  è riconosciuto e onorato in tutto il mondo.
 
Lo scorso 10 marzo si era celebrato il 76° anniversario del salvataggio di oltre 48.000 ebrei bulgari dell'Olocausto, e alla cerimonia di commemorazione che si era svolta a Sofia, avevano partecipato, tra gli altri, il Primo Ministro della Bulgaria, il presidente del World Jewish Congress e il sindaco di Sofia, in cui si era anche reso omaggio ai personaggi pubblici e cittadini che avevano salvato la vita a molte persone.
 
Boris III di Bulgaria, nato a Sofia, il 30 gennaio 1894, è stato zar di Bulgaria dal 3 ottobre 1918 fino alla morte. avvenuta il 28 agosto 1943, dopo giorni di agonia per insufficienza cardiaca, forse avvelenato dai nazista o dai comunisti.
Re Boris III aveva sposato la principessa Giovanna di Savoia, figlia di re Vittorio Emanuele III di Savoia e della Regina Elena, dapprima ad Assisi nel 1930, e poi con cerimonia ortodossa a Sofia.