Standard di educazione Sessuale Europeo

Progetto (incredibile) dell’Organizzazione Mondiale della sanità
autore: 
Redazione

Il nostro Presidente del Consiglio, ha affermato più volte che occorre fermare il populismo che non vuole bene all’Europa. Bene allora parliamo di Europa e delle sue “conseguenze” future; si chiama Standard di Educazione Sessuale, ed è una guida creata per i governi dei singoli stati dell’Unione Europea, sviluppata dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con l’agenzia governativa tedesca per l’Educazione Sanitaria.

Il documento ha iniziato a essere diffuso per ora, presso i ministeri dell’Istruzione e della Salute d’Europa.

Più che un documento o una guida, può essere considerato un manuale per la corruzione dei minori!

Si avete capito bene, ho detto “corruzione dei minori”, ispirato naturalmente dai dogmi dell’ideologia di genere oggi imperante.

E poi qualche anno fa ci siamo stupiti del rifiuto dell’Unione Europea di inserire nella “sua costituzione” il riferimento alle origini Cristiane dei popoli europei!

Dall’articolo originale pubblicato da Hazte Oir in lingua spagnola, rintracciabile su http://www.comedonchisciotte.org/, siamo stati in grado di tradurre le “competenze” che la guida consiglia di trasmettere a bambini e ragazzini da 0 a 16 anni.

Facciamo alcuni esempi citati documento per comprenderne la gravità:

-  Da 0 a 4 anni, l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento e piacere quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione della prima infanzia”.

-  Da 0 a 4 anni è l’ età ideale per “la scoperta del corpo e dei genitali”.

-  A 4 anni, l’OMS afferma che i nostri figli sono in grado di “esprimere i bisogni, i desideri e i limiti, ad esempio nel gioco del dottore”.

-  Da 4 a 6 anni i nostri figli hanno bisogno di sapere che la storia della cicogna come uccello-madre è un mito.

-  Da 4 a 6 anni è l’età ideale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per “parlare di questioni sessuali”, esplorare “le relazioni omosessuali” e “consolidare l’identità di genere”.

-  Tra i 6 e i 9 anni, gli esperti dell’OMS affermano che i nostri figli sono pronti a conoscere e difendere i “diritti sessuali di bambini e bambine”.

-  Da 9 a 12 anni, e fino a 15, devono conoscere il problema della maternità imprevista. Lo dicono con una parafrasi: “l’impatto della maternità e della gravidanza tra gli adolescenti (cioè la crescita dei figli, la pianificazione familiare, i progetti di studio o di vita, la contraccezione , il processo decisionale e la cura nel caso di gravidanze indesiderate”. Da notare il giro che fa l’OMS per dire che prima dei 15 anni, i nostri figli sono pronti per essere clienti dell’industria dell’aborto.

-  Da 9 a 15 , è bene che ricevano informazioni su dove trovare un contraccettivo e dove ottenere un aborto .

-  Tra 9 e 15 anni è inoltre un’età chiave, secondo l’OMS, per insegnare che la religione cristiana rappresenta un ostacolo per il piacere e il godimento del proprio corpo: “Influenza di età, sesso, religione e cultura” nell’educazione affettiva e sessuale.

-  A 15 anni è il momento di “aprirsi agli altri (dichiarare l’omosessualità, la bisessualità e altre opzioni)”

-  15 anni è anche l’età per venire a conoscenza, inoltre, del “sesso commerciale (prostituzione, ma anche sesso in cambio di piccoli regali, pranzi/notti fuori o piccole somme di denaro), pornografia, dipendenza dal sesso”.

Riflettiamo : il caso delle Baby squillo di questi ultimi mesi può indurci a pensare che questa guida sia già superata dalla realtà, oppure che con essa questo “cancro” potrà estendersi maggiormente?

Ma quali sono i principi sulla quale si basa la guida Standard di Educazione Sessuale in Europa, sviluppata dall’OMS ? Se possiamo chiamarli principi, ecco i principali :

- Il principio per il quale i genitori sono una “fonte informale” (una fonte di secondo piano) di educazione, rispetto allo Stato come “fonte formale”, “scientifica” e veritativa.

- Il principio per cui l’educazione affettiva e sessuale dei bambini deve essere pianificata in funzione di una “sensibilità di genere”. Cioè che la natura, i fatti, i dati, la responsabilità dei genitori, debba sottomettersi ai dogmi dell’ ideologia dei Gender.

- Il principio per cui l’educazione sessuale e affettiva “inizia alla nascita”.

- Il principio per cui l’educazione sessuale e affettiva è funzionale al “rafforzamento dell’individuo e della comunità”. Tutto è politico, per l’OMS.

- Il principio per il quale gli insegnamenti dell’OMS sono “scientifici” e “neutrali” mentre quelli dei genitori vanno presi con le pinze.

- Il principio secondo il quale l’educazione sessuale e affettiva “deve avere un approccio olistico”, dove per approccio olistico, si intende un paradigma scientifico che enfatizza lo studio dei sistemi complessi. Non è una disciplina scientifica in sé stessa quindi, ma definisce piuttosto un approccio filosofico in cui viene considerato il principio di emergenza, cioè l’istinto alla sopravvivenza.

La guida consiste di 83 pagine dove le parole “amore” e “responsabilità” non compaiono o, quando sono presenti, il loro peso e significato sono del tutto irrilevanti. Questi argomenti non vengono affrontati, in compenso però, la Guida parla costantemente di “piacere”, “benessere personale” e “istinti”…appunto.

Come dire, che migliaia di anni di evoluzione della ragione umana viene gettata alle ortiche in favore degli istinti primordiali. Torniamo insomma a comportarci coscienziosamente come delle bestie!

Ricordiamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia delle Nazioni Unite.

Attraverso la guida Standard di Educazione Sessuale in Europa, l’organizzazione cerca di definire principi e contenuti di base che gli Stati devono sviluppare per educare i bambini europei alla sessualità e all’affettività, secondo i pregiudizi e i precetti dell’ideologia di genere.

Si tratta di un documento di enorme influenza, diretto ai Ministri della Salute e dell’Istruzione in Europa, un documento che ancora una volta mette nell’angolo i valori rappresentati dalla famiglia naturale, ignorando volutamente il ruolo dei genitori nell’educazione responsabile dei figli.

Altro che combattere e fermare il populismo anti europeo Sig. Presidente del Consiglio.

Oggigiorno occorrerebbe una campagna di propaganda capillare per favorirne lo sviluppo effettivo!!! 

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