74 anni fa la scomparsa di Re Vittorio Emanuele III

 

Sposa (1896) Elena Petrovich Njégoch, Principessa del Montenegro, dalla quale ha 5 figli: Jolanda, Mafalda (martire di Buchenwald), Umberto, Principe di Piemonte (Re d'Italia), Giovanna (Regina di Bulgaria) e Maria.

 

Sale al trono nel 1900, dopo l'assassinio di suo Padre ed avvia una serie di riforme sociali, mentre la Regina Elena si conquista l'affetto del Popolo, che la chiama "Regina della carità". Con la guerra contro l'Impero ottomano (1911) conquista all'Italia la "Quarta sponda" libica. Nella prima guerra mondiale si guadagna l'appellativo di "Re Soldato" per la sua continua presenza al fronte. Al Convegno di Peschiera (1917), dopo Caporetto, getta le basi della Vittoria.

 

I torbidi rivoluzionari del dopoguerra suscitano la reazione del Fascismo. Il 28 ottobre 1922 il Re da l'incarico di formare il Governo a Benito Mussolini, che ottienne la fiducia e poi i pieni poteri da una Camera liberamente eletta, con una maggioranza schiacciante.

Non è possibile impedire la successiva deriva autoritaria del Fascismo, per il grande consenso che l'accompagna e che ha il suo culmine con la conquista dell'Impero (1935-36); tuttavia si deve al Re se il Regime non diventa una dittatura totalitaria.

 

L'impresa di Albania da al Re l'effimera corona di quello Stato. Poi l'Italia precipita, contro il suo volere, nella seconda guerra mondiale, che si conclude con la sconfitta. Il Re affronta con fermezza la crisi del Regime (25 luglio 1943), ma l'anticipato annuncio dell'armistizio da parte degli Alleati (8 settembre) mette in crisi lo Stato e l'Esercito. Il Re si trasferisce a Brindisi, salvando così lo Stato legittimo: merito altissimo che gli è rimproverato come un delitto.

 

Abdica il 9 maggio 1946, donando all'Italia la sua preziosa collezione di monete. Muore esule ad Alessandria d'Egitto il 28 dicembre 1947.

 

Da solo due anni le spoglie del Re Vittorio Emanuelel III e quelle della Regina Elena sono rientrate in Italia, e sepolte (temporaneamente) nel Santuario di Vicoforte (Cuneo).

Il 17 dicembre 2017 la salma di Vittorio Emanuele III giunse in Patria a bordo di un aereo dell'Aeronautica Militare Italiana all'Aeroporto di Cuneo-Levaldigi e quindi tumulata nella cappella di San Bernardo del santuario di Vicoforte, a fianco della Regina Elena, i cui resti vi erano stati traslati da Montpellier due giorni prima.

 

Come è noto, prima del rientro in Patria, le spoglie di Vittorio Emanuele III erano sepolte nella cattedrale di Santa Caterina di Alessandria d’Egitto, dove era morto in esilio nel 1947. 

 

L'unico luogo deputato alla sepoltura dei Sovrani d'Italia è il Pantheon a Roma, ed i monarchici, come la maggior parte degli italiani, attendono che si compi questo atto di riconciliazione e di rispetto per la Patria.