PANORAMA INTERNAZIONALE

autore: 
G.V.R.

Il Presidente del Consiglio nello scorso mese di luglio ha partecipato al G8 in Giappone nell’isola di Hokkaido, dove ha incontrato il nuovo Presidente della Russia Dmitri Medvedev, con il quale ha parlato soprattutto di cooperazione nucleare in campo civile e di forniture energetiche.

Al contempo il nostro Ministro degli Esteri On.Frattini si è recato in Medio Oriente dove ha incontrato l’allora Capo del Governo di Tel Aviv Ehud Olmert ed il Presidente Shimon Peres.
Ha anche avuto colloqui con l’allora Ministro degli esteri, Tzipi Livni, attualmente subentrata ad Olmert nella guida del governo, con il leader dell’opposizione Benjamin Netanyahu e con i leaders palestinesi Abu Ala e Salam Fayyad.

Il nostro governo ha progetti ambiziosi per quanto attiene al problema palestinese.
Secondo Frattini vi sarebbe tuttora una preziosa “finestra di opportunità” per giungere ad un accordo di pace, che si chiuderebbe con l’elezione del nuovo presidente degli U.S.A.

L’Italia ambisce al ruolo di “facilitatore” tra israeliani e palestinesi, e vorrebbe riprendere al più presto i negoziati di Annapolis.
Al contempo sostiene la necessità di un piano di aiuti per l’intera regione che dovrebbe essere accompagnato dal “regolamento di situazioni sospese” come quella dei Territori contestati, del negoziato con il Libano e di un serio rilancio economico dei Territori.

Vi è però il problema rappresentato dal movimento di Hamas che controlla la striscia di Gaza, ma che secondo Frattini “non può essere un interlocutore: è un’organizzazione terroristica che quando non compie gli attentati si complimenta con chi li ha compiuti”.

Sostiene ancora il Ministro che “politicamente dobbiamo dimostrare di fare tutto senza Hamas” anche se “Vi possono essere accordi operativi limitati e temporanei ed è compito dell’intelligence regolarli”.
Scarsi i progressi per quanto riguarda l’Iran; il gruppo dei 5 + 1, dal quale è stata esclusa l’Italia a causa del veto tedesco, ha avanzato proposte di cooperazione tramite Javier Solana.
Vista la situazione, il nostro Ministero degli Esteri comunque è intenzionato a contattare direttamente il governo di Teheran al fine di addivenire a collaborazioni in particolare nella lotta al traffico di droga.

Secondo Frattini occorre “bloccare il flusso del narcotraffico che parte dall’Afghanistan, dalla regione di Herat (dove si trovano i nostri reparti) e come prima tappa passa dall’Iran.
Anche su questo metteremo alla prova l’Iran”.

In Afghanistan il nostro contingente da oltre un anno partecipa ai combattimenti, a suo tempo con l’assenso tacito del governo Prodi che non voleva avere problemi con l’estrema sinistra, che faceva allora parte della maggioranza.

Intanto il Governo Berlusconi ha rivisto lo schieramento ed il ruolo delle nostre forze ISAF allo scopo di rendere più efficaci le operazioni sul terreno” e di “ripristinare la fiducia e la solidarietà reciproca con gli alleati”.
L’invio di rinforzi, nonché di elicotteri d’assalto e di mezzi corazzati più pesanti ha contribuito a ridurre le nostre perdite.

La nostra politica estera persegue progetti ambiziosi.
Il Ministro Frattini ha parlato dell’Italia “ponte tra l’Occidente e lo scenario mediorientale e balcanico” e “ponte politico euroatlantico”.
Ha inoltre richiamato “lo spirito di Pratica di Mare” cioè il memorandum firmato nel 2002 dalla NATO e dalla Russia.

In quell’occasione “Berlusconi pensò di promuovere non solo la riconciliazione personale tra Busch e Putin, ma una forte spinta in avanti della Russia verso l’Alleanza
Atlantica”.

L’Italia resta contraria alla richiesta di Berlino e Tokio di loro ammissione tra i membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’ONU, tanto più che a causa del veto tedesco è stata esclusa dal gruppo dei 5 + 1 che sono in trattativa con l’Iran.
Per quanto attiene all’aumento delle Nazioni aderenti all’Unione Europea il nostro governo che si è dichiarato favorevole all’ingresso della Croazia, è più prudente per quanto attiene alla Turchia.
Riteniamo che l’appoggio alla Croazia - degna erede del mascalzone assassino Tito - che ha sempre tenuto un atteggiamento ostile all’Italia, sia profondamente errato,mentre condividiamo la posizione politica della Francia che è favorevole ad una partnership strategica con la Turchia, ma è contraria al suo ingresso a pieno titolo nell’U.E.
Del pari riteniamo profondamente sbagliata la posizione di Berlusconi nei confronti della Russia, che sarà sempre contraria all’allargamento dell’Europa verso Est, come ha dimostrato recentemente con l’aggressione contro la Georgia e le minacce rivolte alla Polonia ed all’Ucraina.

In Zimbawe prosegue la situazione di grave instabilità, dovuta ai contrasti tra il dittatore comunista che ha perso le elezioni e l’opposizione.
E’ in corso di preparazione il prossimo G8 che si dovrebbe tenere in Sardegna alla Maddalena l’anno prossimo. Sono previsti l’allargamento ad altri Stati e le consultazioni sulla sicurezza alimentare e l’ambiente.

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