Andrea Doria ed Emanuele Filiberto di Savoia
Vicende storiche parallele nell’Europa del secolo XVI rilette oggi
Il valido autore espone in modo chiaro e scorrevole le vicende storiche del grande Ammiraglio ligure Andrea Doria e dell’altrettanto grande Condottiero Emanuele Filiberto, Duca di Savoia.
Entrambi furono personaggi di altissimo livello, consci delle proprie responsabilità e decisi e determinati nel perseguire i piani che si erano prefissi e che grazie al loro ingegno ed alla loro volontà seppero realizzare.
Andrea Doria fu grande Ammiraglio di Spagna, decorato del Toson d’Oro, la massima decorazione imperiale, Principe imperiale di Melfi. Per tutta la sua lunga vita si battè per la realizzazione del progetto planetario cristiano dell’Imperatore Carlo V e del di lui figlio Filippo II, e resse le sorti della Repubblica di Genova.
Dapprima al servizio della Repubblica Genovese, poi del Regno di Francia, infine al servizio dell’Impero fino alla morte.
A sua volta Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa di Ferro, nipote di Carlo V e cugino di Filippo II, decorato del Toson d’Oro fu comandante degli eserciti imperiali, sconfisse i francesi nella battaglia di S. Quintino, restaurò il Ducato di Savoia, rimasto disastrato sotto la guida del di lui padre Carlo II detto il Buono, e dimostrò elevate doti di legislatore e di statista.
La parte finale del volume è dedicata ad un breve riassunto della tragica vicenda della Principessa Mafalda di Savoia, moglie di Filippo d’Assia e del periodo marzo-settembre 1943. Riporta anche il nobile messaggio di S.M. Umberto II all’atto della partenza per l’esilio il 13 giugno 1946. Si conclude con una descrizione obiettiva e documentata del referendum istituzionale che
portò all’instaurazione illegittima della repubblica.
Mauro Navone, storico di vaglia, si dichiara fervente monarchico perché se l’Italia è diventata una Nazione dalle Alpi alla Sicilia lo deve all’opera lungimirante e coraggiosa della Dinastia dei Savoia nel corso di un millennio.
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