Malgoverno Rousseff : la repubblica è una tragedia per il Brasile

Opinione di Italia Reale: 
La repubblica del Brasile vive il suo momento più intenso e palese di corruzione e immoralità, e il malgoverno di Dilma Rousseff (che rischia di non portare a termine il suo secondo mandato visto che si sta chiedendo l’impeachment) è la sintesi di una repubblica, corrotta, disonesta, immorale, tenuta insieme da tangenti e bugie. 
 
Il presidente Rousseff è accusata di aver utilizzato artifici contabili per nascondere alcuni buchi nel bilancio dello stato. Un espediente cui hanno fatto ricorso tutti i precedenti governi brasiliani, secondo la difesa di Dilma, che per le opposizioni rappresenta invece una grave violazione della costituzione. Inoltre un’inchiesta separata sta cercando di capire se il Partito dei Lavoratori di Rousseff abbia beneficiato di finanziamenti illegali per la sua campagna elettorale.
 
Gli scandali scuotono le fondamenta del sistema politico ed economico brasiliano, il presidente della repubblica Dilma Rousseff è al vertice d’un sistema politico corrotto, dove il suo partito – il PT fondato da Lula da Silva – è diventato, in questi anni, il vero motore di una  corruzione talmente pervasiva, che secondo un recente sondaggio quasi la metà dei cittadini giustificherebbe un nuovo golpe militare che facesse piazza pulita della classe politica ed eliminasse la spaventosa corruzione.
 
La Camera bassa ha approvato la messa in stato di accusa con 367 voti a favore, 137 contrari, 7 astensioni. Ora il processo deve essere ratificato dal Senato, ma dovrebbe essere una formalità visto che la maggioranza semplice richiesta è praticamente certa. In caso di esito positivo da parte del Senato, il procedimento potrebbe durare 180 giorni in cui la presidente sarebbe sospesa dalle sue funzioni.
 
Quello che è grottesco e che rende la questione ancor più grave è che questo processo d’impeachment appare essere non come un alto momento di lotta alla corruzione, ma come un basso punto d’una lotta di potere che fa parte integrante di questa corruzione
 
Dei 513 deputati che ieri hanno detto sì al suo impeachment, 303 sono sotto processo, o già sono stati condannati, per reati vari, quasi sempre legati ad episodi di corruzione. E nel Senato – dove la definitiva sentenza di condanna verrà emessa – le cose stanno anche peggio: 49 degli 81 membri (8 in più dei voti necessari per l’impeachment) vantano, infatti, ai più vari livelli, un curriculum ‘criminale’.
 
Insomma ricordando la famosa frase ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’ in Brasile nessuno potrebbe farlo, visto che è davvero difficile trovare qualcuno che non centra nulla con la corruzione.
 
Ad esempio il presidente della Camera Eduardo Cunha che ha aperto il processo d’impeachment contro Dilma – sancendo la fine dell’alleanza tra PT e Pmdb, vera base del governo della Rousseff – anche lui è tra i principali beneficiari delle bustarelle di Petrobras. 
 
Se Rousseff dovesse lasciare il palazzo del Planalto, la sede della presidenza della repubblica, al suo posto arriverà ad interim il suo attuale vice presidente, Michel Temer, leader del partito Pmdb, anche lui coinvolto nell’inchiesta su Petrobras e che della corruzione del sistema brasiliano rappresenta la continuità.
 
Un altro “candidato” alla presidenza del Brasile è il presidente della Camera bassa Eduardo Cunha, il principale sostenitore della campagna per far decadere Rousseff, ma anche lui è indagato per presunto riciclaggio, corruzione, ed è accusato di avare trasferito tangenti per cinque milioni di dollari in conti svizzeri. 
 
Si deve anche ricordare che poco prima il Brasile era sceso in piazza per protestare contro la decisione della presidente Dilma Rousseff di nominare il suo predecessore Luiz Inácio Lula da Silva ministro della Casa Civil, incarico simile a quello di capo di gabinetto. Una mossa tesa a proteggere l’ex presidente dalle accuse che gli sono state mosse nell’ambito dello scandalo Petrobas.
Un presidente della repubblica che aiuta un ex presidente ....
 
In questo lotta di potere in un sistema corrotto, il presidente Dilma Rousseff e l'ex presidente Lula da Silva hanno addirittura incitato la violenza attraverso discorsi infiammatori, e la sinistra – al potere da diversi anni - parla a sproposito di ‘golpe’.
 
Quello che s’intravvede in questo processo d’impeachment è il lato oscuro di una repubblica corrotta, dove anche le forze di cambiamento sono state inghiottite. Ed è questa la vera tragedia, in quanto non c'è soluzione alla repubblica!
 
La repubblica è quasi sempre un sistema segnato da instabilità politica, sociale, economica, avvolta nella corruzione e disordine, che cresce nel caos, danneggiando i cittadini e di conseguenza il Paese. 
 
L'unico modo per liberare il Brasile da questo caos è la Monarchia parlamentare, un sistema dove c’è sempre un capo di governo eletto che governa, ma anche un capo di Stato, che non appartiene alla classe politica, che rappresenta tutte i cittadini e la Nazione, al di sopra dei partiti e delle ideologie.
Un Re !
 
E i monarchici brasiliani partecipano numerosi alle manifestazioni di protesta !
 
Fonte: 

Nella foto la Bandiera Imperiale durante una manifestazione di protesta a favore dell'impeachment che si è svolta nella Avenida Paulista di San Paolo, il 17 aprile 2016.

Anche SAIR il principe imperiale del Brasile, Dom Bertrand Di Orleans Braganza, ha partecipato alla manifestazione.