Banda larga e digitalizzazione, Italia indietro rispetto all’Europa

Opinione di Italia Reale: 
L'Italia è tra i paesi meno digitali d'Europa: poche connessioni, scarse competenze informatiche, una debole attività sul web, debole e-commerce,  sviluppo parziale dei servizi pubblici su internet.
 
La Commissione europea ha pubblicato l'Indice dell'economia e delle società digitali 2015 (DESI Acronimo di Digital Economy and Society Index), che definisce il livello di digitalizzazione di ciascuno dei 28 paesi membri dell'Unione Europa.
 
Questo Indice si basa su 30 indicatori divisi in 5 categorie differenti: 1)la connettività, in termini di accessibilità, diffusione e rapidità; 2)le competenze digitali; 3)le attività on-line dei cittadini; 4)l’integrazione e lo sviluppo delle tecnologie digitali, dalle fatture elettroniche al cloud fino all’e-commerce; 5)i servizi pubblici che passano in Rete, ovvero Pubblica amministrazione e sanità.
 
In questa classifica l'Italia si trova nella 25° posizione su 28 (terzultimi in Europa),nella categoria di paesi a "basso rendimento", ovvero sotto alla media. Appena sopra al nostro Paese troviamo Lettonia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Cipro, Polonia, Croazia, mentre peggio di noi solo tre paesi fra i membri della UE: Grecia, Bulgaria e Romania.
In testa alla classifica DASI 2015 si trovano la Danimarca, Svezia e Paesi Bassi, che fanno registrare i più elevati punteggi in merito alla digitalizzazione del paese.  Nei primi 5 posti 4 paesi monarchici (Danimarca,Svezia, Paesi Bassi e Belgio ) ed una repubblica (Finlandia).
 
Nella categoria della connettività, l'Italia ha registrato le prestazioni peggiori : solo il 21% delle famiglie ha accesso a una connessione internet veloce (il livello di copertura più basso dell'UE), solo il 51% delle famiglie ha un abbonamento a banda larga fissa (la percentuale più bassa dell'UE) e gli abbonamenti a banda larga superiore a 30 Mbps sono pari solo al 2,2%.
 
L’Italia è in fondo alle graduatorie europee per utilizzo di Internet. Il 31% della popolazione italiana non ha mai usato internet (rispetto a una media UE del 18%). Praticamente un terzo della popolazione è fuori dalla Rete. 
Evidentemente c'è una carenza infrastrutturale, visto che l’Italia è considerata dalla Commissione il Paese “con la peggiore copertura sul broadband”. Un altro aspetto che conta è la scarso livello culturale.
 
Inoltre con un punteggio di 0,31, l'Italia è indietro rispetto alla media EU per quanto riguarda gli acquisti online (35% della popolazione) e la lettura delle notizie su internet (60%). E’ invece aumentato il consumo di contenuti digitali come musica, video e giochi. Con il 52% siamo sopra media EU (49%).
 
Integrazione delle tecnologie digitali.  Con un punteggio di 0,29 l’Italia occupa il 22% posto tra i paesi dell'UE. Tuttavia soltanto il 5,1% delle PMI è attivo nel commercio online (la percentuale più bassa dell'UE-28).
 
Per quanto riguarda i servizi pubblici digitali, l'Italia vanta le migliori prestazioni (con un punteggio di 0,42 è al 15% posto tra i paesi UE). Tuttavia i livelli di utilizzo dell'e-Government sono ancora bassi, solo il 18% della popolazione interagisce on line con la pubblica amministrazione.
 
Insomma l'italia, nel processo di digitalizzazione, risulta ancora sotto la media europea e questo ha diverse ripercussioni sia nel contesto economico finanziario, sia nel mercato del lavoro.
Troppi italiani non lo usano, bassa percentuale di case e imprese collegate con reti capaci di elevato download e uplodad, basso utilizzo dell’e-commerce, PA incapace di digitalizzarsi sul serio.
 
E' molto importante recuperare questo gap rispetto agli altri stati europei, in quanto la digitalizzazione ci permetterebbe di rilanciare il Paese.
 
Evidentemente il fatto che l'Italia sia tra i paesi meno digitali d'Europa è un'altra conferma del fallimento della repubblica italiana. Le istituzioni repubblicane e la classe politica pensano soprattutto a difendere i loro privilegi, ed inoltre in Italia si agisce troppo spesso quando si è obbligati a farlo, in casi d'emergenza, con la conseguenza che la qualità lascia a desiderare. 
 
La digitalizzazione di un Paese è un obiettivo raggiungibile se c'è uno Stato che pensa al bene del Paese, e se la classe politica fosse capace di progettare una “Strategia per la banda larga”.
Purtroppo temiamo che in Italia questo obiettivo sarà una utopia finchè non ci sarà un nuovo Stato ed una nuova classe politica … 
 
Fonte: 
The Digital Economy and Society Index (DESI) is a composite index that summarises relevant indicatorson Europe’s digital performance and tracks the evolution of EU member states in digital competitiveness.
The Digital Economy and Society Index (DESI)
It includes five main dimensions 
 
- Connectivity measures the deployment of broadband infrastructure and its quality. Access to fast broadband-enabled services is a necessary condition for competitiveness.
- Human Capital measures the skills needed to take advantage of the possibilities offered by a digital society. Such skills go from basic user skills that enable individuals to interact online and consume digital goods and services, to advanced skills that empower the workforce to take advantage of technology for enhanced productivity and economic growth.
- Use of Internet accounts for the variety of activities performed by citizens already online. Such activities range from consumption of online content (videos, music, games, etc.) to modern communication activities or online shopping and banking.
- Integration of Digital Technology measures the digitisation of businesses and their exploitation of the online sales channel. By adopting digital technology businesses can enhance efficiency, reduce costs and better engage customers, collaborators and business partners. Furthermore, the Internet as a sales outlet offers access to wider markets and potential for growth .
- Digital Public Services measures the digitisation of public services, and focuses in particular on eGovernment and eHealth. Modernisation and digitisation of public services, including eHealth, can lead to efficiency gains for the public administration, citizens and businesses alike as well as to the delivery of better services for the citizen.