Il re di Giordania Abdullah si rivolge alla nazione dopo la morte del pilota

Data: 
5 febbraio 2015
La tragica notizia della brutale esecuzione del pilota giordano, Muath al Kasasbeh, bruciato vivo in una gabbia e poi ricoperto di macerie, e quindi pubblicato in un video, ha scosso il mondo intero. 
 
Quando è uscita la notizia, il Re Abdullah di Giordania era a Washington DC, dove aveva appena avuto un incontro con il Segretario di Stato americano, John Kerry. 
Appena appreso la notizia, è stato organizzato in fretta un incontro tra il re Abdullah e il presidente americano Obama nello Studio Ovale della Casa Bianca. Dopo il breve incontro, il re giordano ha deciso di interrompere la visita negli USA, per ritornare subito in Giordania, accanto alla sua gente in questi tempi tristi.
Il re Abdullah è stato raggiunto da suo figlio, il principe ereditario Hussein, che studia a Washington DC, il quale dovrebbe raggiungere la Giordania un pò più tardi.
 
Il re è apparso in televisione giordana con un discorso, in cui ha tuonato contro i terroristi ed il loro comportamento disumano, sottolineando il fatto che l'organizzazione, che si chiama Stato islamico (IS), non ha nulla a che fare con l'Islam : 
"Abbiamo appreso con dolore e rabbia, la notizia del martirio del coraggioso pilota Muath Kasasbeh, che Allah benedica la sua anima, che è morto per mano della vile organizzazione terroristica Daesh, una banda criminale che non ha nulla a che fare con la nostra vera religione ".
 
Il re ha poi chiesto unità tra il popolo giordano:  "Oggi ci troviamo con la famiglia del coraggioso Muath e con la nostra gente e con le nostre forze armate, e dobbiamo a che fare con questa tragedia, che è una tragedia per tutti gli uomini e le donne giordane".
 
Il sovrano giordano re Abdallah II ha convocato ad Amman una riunione per la sicurezza nazionale per studiare la risposta da dare allo Stato islamico (Isis) dopo la raccapricciante uccisione del pilota giordano Maaz al Kassasbeh.
La risposta di Amman non si è fatta attendere. All’alba è stata impiccata la terrorista irachena Sajida al-Rishawi, di cui l’Isis aveva chiesto la liberazione in cambio del rilascio del pilota giordano, ed è stato impiccato un altro detenuto, esponente iracheno di al-Qaeda e stretto collaboratore di Abu Musad al-Zarqawi.