Comunicato del principe Jean d'Orléans ai francesi

Data: 
8 dicembre 2018
Comunicato del principe Jean d'Orléans, Duca di Vendôme, figlio del principe Enrico, conte di Parigi, Duca di Francia, ai francesi sul movimento di protesta dei "giubbotti gialli". 
 
I Giubbotti gialli: costruzione di un progetto comune
 
Come mio padre, il conte di Parigi, che ha parlato diverse volte di recente, sono preoccupato per la situazione nel nostro paese.
 
Il sistema politico e sociale del dopoguerra non regge più. Siamo tutti d'accordo sul fatto che dobbiamo cambiare i nostri modelli di pensiero e i nostri comportamenti, smettere di vivere oltre i nostri mezzi, rispettare il nostro ambiente. Ma se non possiamo risolvere le fratture della nostra società, non raggiungeremo nulla. Sono molti e profondi la differenza, tra ricchi e poveri, élite sradicate e persone, città e territori, religioni.
 
I giubbotti gialli riassumono queste fratture multiple. Rappresentano tutti i francesi, che supportano tutto da oltre trent'anni ma non ce la fanno più. Non lo sopportano più a causa dell'elevato costo della vita, dell'onere delle tasse, e di uno stato che non li difende che persino non li comprende più.
È la periferia della Francia ? Non mi piace questa espressione, è molto parigina. Sono stato parigino, ma da quando vivo a Dreux vedo le cose in modo diverso. Inoltre, sul campo e nei territori in cui le persone hanno avuto un senso, gli eventi di Giubbbotti Gialli sono diversi. Alle rotatorie l'atmosfera è amichevole, gli scambi sono possibili, le solidarietà funzionano.
 
La grande sfida che il nostro paese deve affrontare è quella di trovare il prima possibile un denominatore comune da cui partire, una base comune minima su cui costruire un progetto unificante. Ma come chiedere sacrifici ai francesi, quando non si fidano più delle loro élite ?
Come progettare il futuro se non c'è una visione a lungo termine ? Come riunire la popolazione attorno a un progetto comune quando si viene eletti da una parte della Francia contro l'altro?
 
Vorrei concludere le mie osservazioni con una nota positiva. A Dreux, l'8 dicembre, in un festival folk "Les Flambarts", la parrocchia aveva organizzato un presepe vivente. Non so se la cosa sia accaduta per caso, ma per un pò, i giubbotti gialli e la polizia si sono trovati davanti alla mangiatoia ed hanno cantato insieme la marsigliese. Forse questo piccolo esempio può darci la speranza di uscire da questa impasse nella verità e sulle prospettive che durano ? Coraggio, anche se la situazione è difficile !
 
In questa festa dell'8 dicembre, quando i cristiani come me celebrano la Beata Vergine Maria, permettimi di augurarti un felice Natale, un pò in anticipo, per voi, le vostre famiglie e tutti i vostri cari.
 
8 dicembre 2018 
Jean de France, duca di Vendome