PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

IN ITALIA 

Si approssimano le elezioni amministrative per il rinnovo dei Consigli Regionali della Lombardia, del Lazio e del Molise ed al contempo quelle politiche che se non saranno anticipate dovrebbero tenersi nei prossimi febbraio o marzo.

Nel frattempo si sono svolte con grande fracasso mediatico le cosiddette primarie del Partito Democratico,diciamo cosiddette perché in realtà si è trattato di primarie di tutta la sinistra, tanto è vero che vi ha partecipato il comunista Vendola, leader di SEL, giunto terzo dopo il segretario del PD Bersani ed il Sindaco PD di Firenze Renzi.

Come è noto in sede di ballottaggio Vendola ha appoggiato Bersani, ex alto dirigente del PCI, che è riuscito a prevalere sul suo principale antagonista con circa il 60% dei voti. 

Sono state esaltate le cifre dei votanti, circa 3 milioni, dimenticando volutamente che quando ai tempi dell’Unione vinse Prodi i votanti della sinistra alle primarie erano stati circa 4 milioni.

Per quanto riguarda Bersani ci limitiamo a dire che si tratta di un comunista di sicura fede senza se e senza ma. Tanto per interderci un politico navigato che ai tempi dell’Unione Sovietica al pari di Napolitano era schierato con i nemici dell’Occidente e del Patto Atlantico al quale aderiva l’Italia. 

Oggi si atteggia a sincero democratico e parla in pubblico del suo parroco. Mah… 

Al contrario Renzi molto più giovane ed esuberante appariva e probabilmente lo era, l’uomo nuovo della sinistra che voleva rottamare le vecchie cariatidi legate per la maggior parte ad un passato poco rassicurante. 

Poi le cose sono andate come sappiamo ed i molti giovani che avevano seguito Renzi, non tutti tra l’altro di sinistra, sono rimasti delusi e c’è da ritenere che si asterranno o che comunque non voteranno a sinistra.

Resta il problema di Renzi: Bersani se ne servirà proponendolo come ministro, addirittura c’è chi dice come futuro segretario del PD, o preferirà lasciarlo in un cantuccio? Staremo a vedere.

Il successo del segretario del PD preoccupa comunque Stati Uniti ed Inghilterra. 

L’Ambasciatore americano David Thorne ha dichiarato che “Le forze politiche maggioritarie in Italia sono consapevoli della necessità di continuare in profondità sulla strada delle riforme cominciata da Mario Monti”. 

In Gran Bretagna l’autorevole Financial Times ha affermato tra l’altro che c’è “una montagna da scalare per dimostrare che è possibile guidare l’Italia da sinistra”. 

La vittoria di Bersani ha ringalluzzito l’On. Berlusconi, il quale dopo un lungo periodo contrassegnato da incertezze, dichiarazioni contraddittorie, alcune delle quali facevano presagire addirittura un abbandono della politica o quanto meno una posizione più defilata, con la rinuncia al premierato, ha ora deciso di tornare in campo,decisione che riteniamo controproducente e pericolosa. 

Un ritorno da protagonista da parte del Cavaliere porterà tutti i suoi avversari di sinistra, di centro e persino di destra a coalizzarsi tra loro per combatterlo, impedirà un accordo con il centro, unica possibilità di arginare la sinistra o forse addirittura di batterla. 

Una candidatura del giovane segretario del PDL Alfano,o,di qualche altro esponente dello stesso partito o del centro moderato o di Monti avrebbe potuto raccogliere il voto di tanti elettori che non vogliono e non si fidano assolutamente di un governo della sinistra.

Berlusconi a nostro avviso ha fatto il suo tempo e dovrebbe capirlo, dato che lo riteniamo un uomo generoso, intelligente, capace e sinceramente intenzionato a perseguire il bene ed a fare gli interessi dell’Italia.
Ha grandi meriti. Si espose in prima persona e gliene derivarono tanti guai anche di carattere giudiziario, quando in pochi mesi compì il miracolo di realizzare Forza Italia sconfiggendo “la gioiosa macchina da guerra” di Occhetto, che sembrava invincibile.

Voleva realizzare un programma di ammodernamento dell’Italia (più libertà e meno tasse) che gli venne impedito dall’opposizione interna dei vari Casini e Fini.

Purtroppo Berlusconi commise anche molti errori, dovuti ad un eccessivo esibizionismo e ad una smodata ammirazione per il bel sesso, che gli hanno alienato il consenso di molte persone. 

Tuttavia riteniamo che la maggior parte delle accuse che gli vengono rivolte e dei pettegolezzi che lo accompagnano, siano l’effetto della “macchina del fango” orchestrata ai suoi danni dai mass media, in particolare della stampa compresa quella sedicente indipendente. 

Oltre a tutto se si considera che a parte l’età (76 anni), è stato operato di cancro alla prostata, se ne dovrebbe dedurre che le sue pulsioni sono ormai di carattere esclusivamente mentale e che egli non era assolutamente in grado di fare tutto quello che gli viene attribuito con ragazze maggiorenni o minorenni che fossero.
 

Comunque la decisione del Cavaliere di scendere nuovamente in campo ha rimescolato le carte della politica italiana. 

Il PDL per bocca del suo segretario Alfano ha dichiarato che è cessato il suo appoggio al Presidente del Consiglio Monti,
anche se responsabilmente non farà mancare i propri voti ai provvedimenti più necessari ed urgenti che saranno proposti dal Governo.

A sua volta il Prof.Monti ha comunicato ufficialmente che rassegnerà le dimissioni non appena sarà stata approvata la legge di stabilità. 
 

In tutto questo bailamme un fatto positivo.
La probabilità di un ritorno all’alleanza con la Lega che era stata subordinata da Maroni alla cessazione dell’appoggio all’attuale governo da parte del PDL.

Infine rimane il problema dell’incognita rappresentata dal Prof. Monti.
Il Professore seguirà le indicazioni del presidente Napolitano, il quale gli ha fatto sapere che non potrà candidarsi alle prossime elezioni perché è senatore a vita o seguirà invece l’esempio di Andreotti il quale anni fa capeggiò la lista di Democrazia Europea pur essendo padre coscritto vitalizio? 
 

Dal centro (UDC, Italia Futura di Montezemolo, ex PDL, ecc.) giungono pressioni a Monti perché si candidi a premier.

Allo stesso tempo la sinistra gli ha fatto intravedere la possibilità di succedere a Napolitano nella presidenza della repubblica, ma a nostro avviso si tratta solo di un trucco per eliminare un concorrente che potrebbe causare grossi problemi a Bersani candidato delle sinistre; senza contare che in caso di loro vittoria, gli preferirebbero il collaudato cattocomunista Prodi.
 

Sin da oggi una sola certezza: in caso di vittoria del comunista Bersani e del suo principale alleato Vendola, leader della sinistra più estrema, saremo colpiti da tasse ancora più alte e da una patrimoniale così pesante che per farvi fronte gli Italiani saranno costretti non soltanto a privarsi del reddito già insufficiente, ma addirittura ad intaccare come già molti sono costretti a fare con il governo Monti, ulteriormente il capitale.
 

ALL’ESTERO

Nei Paesi arabi.

In Egitto sono scoppiati violenti disordini dovuti all’iniziativa del capo dello Stato Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani il quale vuole imporre il Corano come fondamento della costituzione ed ha emanato un decreto che gli attribuisce poteri straordinari ed al contempo lo sottrae al controllo della magistratura. 
 

È stato indetto all’uopo un referendum sulla nuova costituzione,duramente contestato dalle opposizioni (laici, liberali, copti, ecc.) che per la prima volta hanno fatto fronte comune. 

Il premio Nobel per la Pace El Baradei, già candidato alla presidenza della repubblica ha dichiarato che “In presenza di un presidente con poteri assoluti e in assenza di una magistratura, fare ricorso alle urne è una mossa illegittima
e ingannevole di falsa democrazia”.

In Libia

Dopo la vittoria alle primarie l’On. Bersani si è recato nella capitale libica per colloqui di carattere politico con il movimento dei Fratelli Musulmani, il cui rappresentante Mohamed Sowne ha dichiarato “Siamo molto soddisfatti per la visita a Tripoli del segretario del PD che testimonia l’importanza riconosciuta alla Libia da parte del candidato premier alle prossime elezioni e auspichiamo rapporti molto stretti con l’Italia”.

In Siria

Prosegue con violenti combattimenti la guerra civile in Siria, fomentata dagli Stati arabi sunniti con l’appoggio pare di alcuni governi occidentali.

Gli Stati Uniti hanno minacciato un intervento diretto a favore degli insorti nel caso che il Presidente Assad dovesse fare ricorso alle armi chimiche. 

Palestina
L’Assemblea Generale dell’ONU ha concesso a grande maggioranza alla Palestina la qualifica di Stato osservatore non membro, che le consente di adire il Tribunale Internazionale, con il voto favorevole anche del nostro Governo.

Israele ha espresso la propria contrarietà.

 

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