PANORAMA POLITICO

autore: 
G.V.R.

Tutto fa ritenere che i poteri forti coadiuvati dal capo dello Stato si propongano di realizzare comunque, dopo le prossime elezioni politiche che si dovrebbero tenere nella primavera del 2013, un governo Monti bis.

I segretari dei due maggiori partiti PDL e PD si dichiarano a gran voce contrari a questa soluzione e sostengono che il Senatore a vita Monti per essere nominato nuovamente Presidente del Consiglio dovrebbe prima candidarsi alle elezioni e vincerle.

Pare che da quell’orecchio il Professore Monti non ci senta e anzi negli ultimi tempi ha più volte affermato che si prepara a cedere ad altri la sua attuale carica, anche se ha poi detto che se fosse proprio necessario, sia pure mal volentieri si adatterebbe a continuare a dirigere il Governo.

Fatto sta che sono in corso ampie manovre per la suddetta soluzione.
Il leader dell’UDC On.Casini ed il leaderino del F.L.I. nonché presidente ancora per poco della Camera dei Deputati On. Fini si sono dichiarati favorevoli a riunire le loro scarse forze in una “lista civica per l’Italia”, favorevole al reincarico a Monti.
Anche Montezemolo con la sua organizzazione è favorevole a questa soluzione.

Nel frattempo l’On.Berlusconi, leader del PDL non ha ancora chiarito le sue reali intenzioni e ne ha tutte le ragioni perché il suo partito è scosso da vari scandali in materia di gestione di denaro pubblico, inoltre è dato in deciso calo da più sondaggi (tra il 16 ed il 21%); ha poi il problema degli ex AN capeggiati da La Russa, Gasparri e Alemanno che pare vogliano costituire un proprio movimento magari federato con il PDL in quanto i loro candidati nelle ormai prossime elezioni regionali in Sicilia sono stati esclusi da candidati ex Forza Italia.

C’è anche la questione della nuova legge elettorale che dovrebbe garantire - non si sa ancora se al partito o alla coalizione più forte - un premio di maggioranza e di quale entità.

Una soluzione possibile per il Cavaliere sarebbe quella di appoggiare a sua volta un governo Monti bis in cambio della presidenza della repubblica per sé o per qualcuno di sua fiducia,ma a questo punto si troverebbe ostacolato da Casini, Fini e company.
Come si vede la situazione è molto confusa.

Resta comunque il fatto che un’eventuale vittoria del duo Bersani (ex PCI) e Vendola, anch’egli ex comunista, rappresenterebbe la soluzione peggiore, perché l’Italia verrebbe a perdere quel poco di credibilità ottenuta grazie ad enormi sacrifici, lo spread risalirebbe e gli investitori internazionali si affretterebbero ad abbandonare definitivamente l’Italia al suo destino.

Del resto anche il PD ha le sue grosse gatte da pelare.
Sono molti gli scandali nei quali sono coinvolti suoi uomini a cominciare da Penati, già capo della segreteria politica di Bersani ed a suo tempo presidente della Provincia di Milano, imputato di aver riscosso enormi tangenti.

Vi è poi il problema della primarie e dei candidati che aspirano a sostituire l’attuale segretario, a cominciare da Renzi, sindaco di Firenze, di provenienza democristiana, il cui seguito pare aumentare di giorno in giorno.

Certo se la spuntasse Renzi il PD avrebbe finalmente un segretario giovane e presentabile al posto di una vecchia cariatide della politica come Bersani che, al pari di D’Alema e tanti altri, proviene dal PCI.

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