PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

E così alla fine ci sono riusciti.
I poteri forti dei quali si nega l’esistenza in modo spudorato, sono riusciti a costringere l’On. Berlusconi a rinunciare alla Presidenza del Consiglio e ad insediare al suo posto il preteso “uomo dei miracoli”, ovverosia il Prof. Mario Monti.

I segnali c’erano tutti; dopo la scissione dei cosiddetti “futuristi” sobillati e capeggiati da Gianfranco Fini, tuttora abbarbicato alla poltrona di Presidente della Camera dei Deputati, dopo gli ulteriori passaggi all’opposizione di esponenti de PdL (alcuni autorevoli come Pisanu, altri molto meno) per cui la maggioranza a Montecitorio si era ormai ridotta ad uno o due deputati, dopo le pressioni esercitate indebitamente dal presidente della repubblica, uomo preparato ed astuto, proveniente da quella corrente del PCI detta “migliorista” che era spacciata per democratica e moderata ma che in realtà era costituita da stalinisti duri e puri che nel 1956 non ebbero alcuna esitazione - a differenza di altri esponenti del loro partito - nell’appoggiare apertamente e nel giustificare l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Armata Rossa, il Cavaliere si è visto costretto a gettare la spugna, accettando che il Parlamento venisse esautorato e che il suo Governo eletto dalla maggioranza degli Italiani fosse costretto a dimettersi.
Al suo posto si è insediato il Governo dei Professori che purtroppo non è finora riuscito a compiere quella manovra in campo economico-finanziario che avrebbe dovuto immediatamente dimostrare la ben diversa tempra dei cosiddetti tecnici, rassicurando l’U.E. e la finanza internazionale.
I peana di vittoria elevati dei vari mass media, sedicenti indipendenti, dal Corriere della Sera a la Repubblica, da La Stampa al Fatto Quotidiano, prevedevano un rapido capovolgimento della situazione dopo che “il tiranno” si era fatto da parte. Nulla di tutto questo è avvenuto; riteniamo anzi che la situazione sia ancora peggiorata, perché il Prof.Monti, prontamente nominato Senatore a vita, anziché tagliare le spese ha aumentato le tasse, colpendo in altre parole la massa dei “soliti noti”, cioè di tutti gli Italiani che hanno sempre pagato le tasse e che ovviamente continueranno a farlo.


Nessun taglio sostanziale invece al numero dei parlamentari, nessuna riduzione delle loro indecenti e gravose prebende, nessuna soppressione delle province (noi di Alleanza Monarchica avremmo preferito delle Regioni), nessuna eliminazione dei tanti enti inutili, nessuna vendita dei troppi immobili pubblici dallo scarso o nullo reddito e dalle gravose spese, nessuna riforma seria, solo un aumento mostruoso della tassazione in tutti i settori, nessuno escluso, oltre alle solite promesse per i gonzi, di riduzioni future da parte di una politica sempre più “del dopo”.

Ben diverso il comportamento del nuovo Governo del Regno di Spagna, che invece di aumentare le tasse ha tagliato le spese in modo drastico, con risultati molto promettenti e visibili.


Quali le prospettive per l’Italia? L’aumento abnorme della tassazione porterà alla recessione, con conseguente crollo dei consumi ed aumento della disoccupazione.

D’altra parte è evidente che il Prof. Monti deve tentare di andare d’accordo con la “casta”, della quale ha bisogno per conservare il sostegno parlamentare e deve altresì tenere presente che della suddetta “casta” fanno parte tutti indistintamente i membri delle due Camere, da destra al centro e a sinistra, tutti a chiacchiere l’un contro l’altro armati ma in effetti concordemente alleati per la conservazione dei propri privilegi.

Siamo convinti che nonostante tutto l’Italia ce la farà, perché la sua struttura è solida e gli Italianisono grandi lavoratori e risparmiatori.
L’importante è che i sacrifici imposti dal Governo servano a sanare la situazione e non a continuare gli sprechi ingiustificati perpetrati dai politici.



La nostra Nazione merita una sorte migliore.
Presto anche molti di quelli che accusavano il Cavaliere per partito preso si renderanno conto che nonostante tutto era riuscito a non aumentare le tasse (anzi, in alcuni casi riducendole o eliminandole, come l’Ici sulla prima casa) ed a realizzare valide riforme, e siamo convinti che il centrodestra anche grazie al contributo di uomini nuovi riuscirà a riprendere la guida del governo alle prossime elezioni politiche che dovrebbero svolgersi l’anno prossimo.

anno: 
mesi: 
argomenti: