VOGLIONO FAR MALE ALL’ITALIA

autore: 
Roberto Vittucci Righini

Nei 150 anni dalla nascita del Regno d’Italia sono partiti virulenti attacchi contro i Re di Casa Savoia che l’unità della nostra Patria vollero e realizzarono.

A Casa Savoia è stata così da più parti allucinantemente attribuita una serie di colpe tendenti a farla apparire responsabile anche di mali che affliggono attualmente l’Italia.

Persino il Periodico nazionale del Benemerito Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare, non ha purtroppo saputo rimanere estraneo a tali denigrazioni riportando stralci di opuscoli stampati da pseudo storici nei quali è tra l’altro scritto “Il Savoia impossessatosi dell’ideale di Unità Nazionale e foraggiato dal nascente capitalismo internazionale, inaugura agli stati italiani per operare un’unità liberal borghese con la forza, assoggettando le popolazioni ad una delle più feroci dittature della storia ed imponendo un radicale ed aberrante sconvolgimento economico e sociale di cui ancor oggi si pagano le conseguenze”.

A parte l’italiano zoppicante, ci auguriamo per colpa del proto, viene da chiedersi come sia possibile che si imputi a Re Vittorio Emanuele II, quale Padre della Patria, di aver assoggettato le popolazioni italiane “ad una delle più feroci dittature della storia” e di aver imposto un tuttora perdurante aberrante sconvolgimento economico e sociale.

Forse l’autore di tali ignobili e false affermazioni, e coloro che le hanno fatte proprie e riportate, ignorano i campi di sterminio nazisti ed i gulag sovietici, per tacere delle vicende cambogiane di Pol Pot, delle stragi tribali in Africa e in altri Continenti, e via dicendo; certamente, inoltre, non si rendono conto dell’assurdità di imputare a Casa Savoia l’attuale stato del Sud Italia a 150 anni dall’unità, dopo che somme spaventosamente ingenti in un secolo e mezzo sono state versate dalle casse dello Stato, sparendo ingoiate in tale bella parte d’Italia.

La Cassa del Mezzogiorno dal 1951 al 1992 vi ha speso 279.763 miliardi di lire, pari a 139.881.500.000 Euro (3,5 miliardi di euro l’anno di media).

Le aberranti condizioni economico sociali che vigono in talune zone del Meridione hanno ben altre origini e si chiamano furti e sperperi di soldi pubblici, lavori incompiuti, cantieri sempre aperti, menefreghismo di amministratori, attesa con le braccia conserte e senza far nulla di miracoli da compiersi dalle istituzioni pubbliche, mafia e via dicendo.

Certamente la grande impresa compiuta da Casa Savoia con l’unificazione dell’Italia, presenta anche taluni lati oscuri e non fu tutta rose e fiori ma cosa pretendono questi lamentosi epigoni, fautori del povero e depresso Regno delle Due Sicilie ?

Come fanno a dichiararsi a favore dell’Unità d’Italia quando attaccano e offendono coloro che la realizzarono?

Non si rendono conto della contraddizione delle loro tesi secondo le quali l’Italia unita va bene ma doveva venir realizzata solo con tarantelle, feste e mangiate di pizza e babà?


Rimpiangono e rivogliono lo Stato borbonico con disfacimento dell’unità nazionale e allora sono contro l’Italia; prima si renderanno conto dell’assurdità delle loro tesi e prima l’Italia potrà ritrovare quell’Unità effettiva che Casa Savoia le donò e che i separatisti e critici del Nord e del Sud si illudono di poter minare.

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