PANORAMA INTERNAZIONALE

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

Secondo le previsioni le elezioni di medio termine hanno provocato la cocente sconfitta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, leader del Partito Democratico.

Quando due anni fa Obama venne eletto alla suprema carica, le sinistre di tutto il mondo, a cominciare da quella italiana rappresentata dal P.D. e dalle varie fazioni comuniste, esultarono.

Finalmente vi era un uomo politico di colore che in men che non si dica, avrebbe riformato il mondo, instaurato l’autentica giustizia e portato ovunque il benessere e la pace.
La realtà è stata molto diversa.
Obama, un oscuro parlamentare americano, già noto per atteggiamenti sinistroidi e polemici (ad esempio quando tutto il Congresso Americano si alzò in piedi per applaudire il nostro Presidente del Consiglio On.Berlusconi dopo il suo intervento, rimase ostentatamente seduto) non è stato in grado di mantenere quanto aveva promesso ai suoi elettori.

Benché lo avesse contestato, è stato costretto ad impegnarsi massicciamente nel conflitto in Afghanistan continuando la tanto deprecata politica del suo predecessore Busch e soprattutto si è ostinato nell’imporre una riforma sanitaria dai costi elevatissimi, che comporterà inevitabilmente un notevole aumento delle tasse, per di più in un periodo di gravissima e generalizzata recessione economica, che ha provocato un forte incremento della disoccupazione ed un correlato peggioramento della situazione generale.

Oggi, a causa dei cattivi per lui risultati elettorali, Obama si trova con una Camera dei rappresentanti dove i conservatori (repubblicani) sono 244 ed i progressisti democratici) 191.

In precedenza i repubblicani erano 178 ed i democratici ben 255; 2 i seggi vacanti.
Nel Senato i democratici hanno perso numerosi seggi anche se conservano una debole maggioranza.

E’ evidente che d’ora in avanti il Presidente degli USA dovrà venire a patti con i suoi avversari e che in particolare la riforma sanitaria dovrà essere notevolmente modificata e subirà certamente una battuta d’arresto. Inoltre appare in pericolo la sua rielezione tra due anni.

I governi di Inghilterra e Francia, i quali si trovano costretti al pari degli altri Stati Europei a diminuire in modo drastico i fondi destinati alla Difesa, al fine di mantenerne intatta la capacità, hanno recentemente firmato un trattato definito “senza precedenti” dal Presidente Sarkozy.

Il trattato che avrà la durata di 50 anni prevede la creazione di un corpo di spedizione di oltre 5000 militari appartenenti alla due Nazioni, i quali dipenderanno da un comando unico e saranno addestrati insieme.

Anche l’uso delle portaerei sarà in comune quando se ne presenterà la necessità; del pari uniranno le loro tecnologie in materia di armamenti nucleari.

Ne consegue che nonostante la riduzione del 20% della spesa per la Difesa, l’efficienza delle Forze Armate così integrate resterà inalterata.
Questo accordo potrebbe costituire l’embrione di un futuro indispensabile esercito dell’U.E., a condizione che tutte le altre Nazioni che ne fanno parte adottino lo stesso ordine di idee di Inghilterra e Francia e ne seguano l’esempio.

In tutta l’Europa si assiste ad un notevole aumento dei partiti e movimenti di estrema destra che finiranno per condizionare la politica dei rispettivi governi.

In particolare in Olanda dove il governo di centrodestra per sopravvivere è stato costretto a richiedere l’appoggio esterno della destra estrema ed in Austria, dove il Partito della Libertà alle elezioni amministrative del Comune di Vienna ha conquistato il 27% dei voti.
Questi risultati inducono a ritenere che gran parte dell’elettorato europeo ritenga necessario che a livello centrale vengano adottati provvedimenti atti a controllare e regolamentare la troppo massiccia immigrazione extra U.E.


In Brasile la candidata del Partito dei Lavoratori Dilma Roussef ex guerrigliera e protetta dell’ex Presidente Lula, è stata eletta Capo dello Stato.


Già capo di gabinetto di Lula e ministro delle
energie, la Roussef dovrà gestire un’economia in notevole sviluppo, affrontare il problema della criminalità e condurre comunque una politica tale da smentire chi la definisce soltanto una controfigura del suo predecessore.
Comunque proprio al fine di evitare il sospetto
che abbia connivenza con il terrorismo e la guerriglia, la Roussef ha promesso la consegna alle Autorità Italiane del terrorista Battisti, arrestato in Brasile nel 2007 e mai estradato.


In Afghanistan prosegue l’offensiva contro i talebani, i quali preferiscono evitare lo scontro in campo aperto e colpire le truppe americane e quelle NATO facendo ricorso alle trappole esplosive.


Vi è anche la necessità di dotare le nostre truppe di mezzi blindati più resistenti e di munire di bombe i nostri aerei.

I politici italiani devono tenere presente che non si può fare la guerra ricorrendo a mezze misure, poiché in questo modo si espongono i nostri militari a maggiori pericoli e maggiori perdite.

Intanto il Presidente Karzai sta trattando con i cosiddetti talebani moderati, che dovrebbero entrare prossimamente nel governo, isolando gli estremisti.
Ma finchè il vicino Pakistan continuerà ad ospitare i ribelli nel Waziristan il problema appare senza soluzioni.


In Medio Oriente infuria il terrorismo. Gli attentati si susseguono senza sosta. Vengono presi di mira in particolare i cristiani, nel tentativo di fagocitarli o di indurli ad emigrare.


In Iraq i nostri correligionari da quando è stato rovesciato Saddam, sono dimezzati e lo stesso fenomeno si sta verificando negli altri Stati a maggioranza musulmana. Altri attentati sono diretti contro sunniti e sciiti, le due grandi sette nelle quali si dividono i musulmani, sostenute rispettivamente da Arabia Saudita e Iran.


In conclusione in gran parte del mondo rullano i tamburi di guerra la situazione sta diventando sempre più intricata e gravida di pericoli.


Questa situazione è destinata a peggiorare fino a quando l’Occidente non si deciderà ad adottare una nuova politica, subordinando l’accoglienza di genti diverse alla sincera accettazione delle nostre regole di vita ed all’integrazione autentica, impedendo il proliferare di nuovi ghetti e la moltiplicazione di nuove entità chiuse in sé stesse e decise ad imporre i propri diversi differenti valori ai padroni di casa.


Occorrerà inoltre pretendere parità di trattamento per le minoranze cristiane residenti in Nazioni dove la maggioranza pratica una differente religione.


In caso contrario l’olocausto dei Cristiani proseguirà. Oltre 100 milioni quelli assassinati nel XX scorso Secolo.
Si deve assolutamente evitare che il massacro continui.

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