POLITICA INTERNA

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

La tanto attesa sentenza del Tribunale di Milano relativa al processo SME, che secondo le aspettative dell’opposizione e delle cosiddette toghe rosse avrebbe dovuto sancire il coinvolgimento dell’On. Berlusconi nella corruzione di numerosi magistrati, ne ha invece accertato l’assoluta estraneità.

Gravissimo lo scorno e lo sconcerto dei suoi numerosissimi nemici e dei falsi amici che già si prefiguravano le sue dimissioni dalla Presidenza del Consiglio e lotte intestine all’interno del Polo delle Libertà. Si prospettava il crollo di Forza Italia e addirittura la defenestrazione del potente Ministro dell’Economia Tremonti, ed il passaggio in altre mani, questa volta straniere, dell’impero mediatico di Berlusconi.

E si affacciavano le prospettive contrapposte di un governo neocentrista presieduto dall’attuale Presidente della Camera dei Deputati Casini o addirittura di un governo di emergenza guidato dal Presidente emerito della repubblica Cossiga, il quale a suo tempo aveva consigliato all’On. Berlusconi di dimettersi in caso di condanna al processo SME.

Per non parlare dell’On. Fini reduce dal viaggio in Israele nel quale le sue dichiarazioni su Mussolini ed il fascismo avevano riscosso un grande successo tra gli israeliani e gli antifascisti, molto meno all’interno del suo partito.

L’imprevista assoluzione ha fatto crollare il castello di intrighi e di carte costruito dagli avversari esterni e dei concorrenti interni del Presidente del Consiglio, lasciandoli spiazzati, senza neppure lo straccio di un misero programma alternativo, poichè è evidente che non bastano i girotondi, le manifestazioni di piazza e le dichiarazioni di principio per realizzare una valida politica di governo.

Ora Berlusconi ha di fatto rafforzato la propria posizione e migliorato i già eccellenti rapporti con i Presidenti Bush e Putin e con lo stesso Capo del Governo israeliano Sharon, e può accingersi ad affrontare con maggiore tranquillità l’ulteriore fase di governo che lo attende.

Chi invece avrà le sue gatte da pelare è l’On. Fini che dovrà dare spiegazioni su quanto ha detto in Israele, mentre l’On. Alessandra Mussolini ha già lasciato A.N., Donna Almirante ha espresso la sua indignazione, il Governatore del Lazio Storace ed altri dirigenti manifestato pesanti perplessità, condivise da molti iscritti e simpatizzanti. Potrebbe accadere che Fini nell’illusione di subentrare a Berlusconi si ritrovasse con un pugno di mosche in mano e con un partito dimezzato.

Comunque quello che più indigna è il comportamento dei “compagni”, i quali non ancora soddisfatti delle affermazioni antifasciste del leader di A.N., pretendono che dallo stemma venga tolta la fiamma tricolore.

Da costoro che sono tuttora comunisti dichiarati, fieri di esserlo, decisi ad imporre anche in Italia quell’orrido, barbarico e criminale regime che fu il bolscevismo, responsabile di oltre ducento milioni di vittime, non abbiamo mai sentito il benchè minimo riconoscimento dei loro errori, nè la minima deprecazione dei massacri dei quali la loro abietta ideologia è responsabile.

Abbiano almeno il pudore di tacere e di vergognarsi invece di impancarsi a campioni di libertà e di democrazia.

Da rilevare, infine, la costituzione del nuovo movimento di Alleanza Popolare, su iniziativa del solito On. Mastella, leader dell’UDEUR, che ha convinto l’On. Martinazzoli, ultimo segretario ed affossatore della D.C., a tornare in politica.

Purtroppo per loro, il momento che coincide con la sentenza del processo SME è stato scelto male. Forza Italia invece di sfasciarsi, com’era nelle loro previsioni, è più forte e determinata, ed il Governo Berlusconi ha davanti a sè un congruo periodo di stabilità che dovrebbe consentirgli di effettuare le riforme più urgenti e necessarie in modo da affrontare le future elezioni politiche nelle migliori condizioni.

Alcune notizie riportate nel presente articolo sono state tratte per gentile concessione da “La Velina Azzurra”, bollettino di informazioni per istituzioni internazionali.

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