ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'ALLEANZA MONARCHICA

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Italia Reale

Nei giorni 14 e 15 giugno 2003, alla presenza di oltre 90 delegati provenienti da ogni regione d’Italia, si sono svolti, nella sala conferenze della Foresteria della Reale Basilica di Superga, i lavori della ampiamente preannunciata Assemblea Nazionale dell’Alleanza Monarchica.

Per primo ha preso la parola il Presidente Nazionale uscente, Avv. Roberto Vittucci Righini, il quale, fatto presente che la richiesta di un Messaggio inoltrata alla Segreteria del Principe di Napoli, non aveva avuto esito positivo, leggeva il Messaggio augurale di S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta, a lungo applaudito.

E’ seguita la lettura dei messaggi del Presidente e del Segretario Nazionale dell’Unione Monarchica Italiana e di quelli, parimenti molto graditi, della “Tradition un Liebe”, la maggiore associazione monarchica tedesca e del Partito Sociale Conservatore Monarchico Austriaco. In entrambi i messaggi pervenuti dalle Associazioni monarchiche estere, è stata auspicata una sempre più stretta collaborazione tra i Movimenti monarchici europei, ancora più utile nell’attuale momento nel quale sempre più rapidamente procede il processo di unificazione europeo.

L’Avv. Vittucci Righini ha quindi ricordato una figura storica per la nostra Associazione e per i Monarchici italiani, l’Ing. Lorenzo Giraudo Bes, con il quale ha condiviso un impegno durato oltre 50 anni, sino alla sua prematura scomparsa nell’aprile del 2003.
Il Presidente, con profonda commozione, ha tracciato un toccante quadro umano e politico dell’Uomo, un autentico, vero gentiluomo piemontese che, per oltre 30 anni, è stato Redattore Capo del nostro Mensile, del quale ha contribuito alla nascita, allo sviluppo e ad un rilancio che, oggi, ne fa, indubbiamente la maggiore testata monarchica italiana. L’Assemblea ha ascoltato in piedi l’intervento, quale ultimo segno di omaggio alla memoria di un galantuomo che, per tutta la vita, ha lavorato per la causa Monarchica senza nulla chiedere, meritando sempre, per il proprio lavoro, il più vivo apprezzamento di S.M. il Re Umberto II e di migliaia di monarchici che hanno letto e si sono formati, politicamente, sui suoi acutissimi scritti di politica e di costume.

L’Avv. Vittucci Righini è quindi passato al merito dell’Assemblea Nazionale indicando il tema politico primario delle campagne monarchiche dei prossimi anni, l’abrogazione o quanto meno modifica in chiave democratica dell’assurdo art. 139 della Costituzione italiana che vorrebbe la repubblica eterna ad opera di costituenti quasi tutti ormai morti, ed alla faccia delle future generazioni italiane che, anche volendolo, non potrebbero a causa di tale articolo, ripristinare l’Istituzione monarchica.

I monarchici italiani dovranno, inoltre, battersi per la tumulazione nel Pantheon in Roma dei Re d’Italia Vittorio Emanuele III ed Umberto II, e delle Regine Elena e Maria Josè, assurdamente oggi esiliati in terre straniere.
Il compito dei monarchici che intendono fare politica, come quelli aderenti all’Alleanza Monarchica, non consiste in commemorazioni o in cerimonie religiose, pur apprezzabili ma che non ne devono limitare l’attività che, invece, deve consistere nell’esaminare, discutere e sceverare i gravi e tanti problemi che affliggono l’Italia un po’ in tutti i campi, indicando attuabili rimedi.

Per questo è stato predisposto un Programma politico che l’Assemblea Nazionale è chiamata ad esaminare e sul quale dovrà pronunciarsi.
L’Avv. Vittucci Righini ha, quindi, tracciato il programma dell’Assemblea destinata a risolvere il nodo di eventuali alleanze con altre Organizzazioni monarchiche, ad indicare i temi, i modi ed i tempi della prossima attività politica, ed ad attribuire, in chiusura, gli incarichi nazionali.

Ha quindi preso la parola il Segretario Nazionale, Dr. Franco Ceccarelli, che ha affermato di considerare fondamentali i prossimi tre anni per il nostro impegno politico. Punti fermi dovranno essere il potenziamento delle nostre strutture sul territorio - come si sta facendo ormai da quasi 10 anni, con incoraggianti risultati - ed un impegno totale in ogni possibile sede (parlamento, enti locali, organi di informazione), per ottenere la modifica dell’art. 139 della carta Costituzionale italiana che, a parere del nostro dirigente, dovrebbe essere trasformato in “la forma democratica dello Stato, non può essere oggetto di revisione costituzionale” in modo tale che, se un giorno gli Italiani volessero decidere di tornare democraticamente alla Monarchia costituzionale, possano farlo nel pieno rispetto delle normali procedure.
Ceccarelli ha poi detto che mai come oggi è necessario un impegno politico dei monarchici: la gente è stanca della politica e sia il centro- sinistra che il centro-destra hanno deluso, chi più chi meno, coloro che, di volta in volta, avevano dato fiducia a questa o quella coalizione.
Gravissimo, in particolare, il distacco, sempre più evidente, dei giovani e dei giovanissimi dalla politica tradizionale.

Oggi vi è una totale mancanza di ideali, che la politica non è più capace di proporre. I monarchici, invece, che basano il loro impegno su di un credo istituzionale che affonda le proprie radici nella storia, hanno un enorme patrimonio ideale da illustrare agli Italiani; una ricchezza morale che, se bene offerta, può attirare sempre nuove forze nelle nostre file.
Ha preso quindi la parola l’Avv. Massimo Mallucci, Vice Presidente Nazionale del Movimento, che ha illustrato il Programma politico dell’Alleanza Monarchica concentrato in un dettagliato documento fornito a tutti i presenti - che illustra il nostro punto di vista su praticamente tutti i principali aspetti della vita pubblica ed economica italiana.

Redatto in collaborazione con l’Avv. Michele Forino, Vice Segretario Nazionale, e con il Presidente Provinciale di Firenze, Marco Passeri, il programma dell’Alleanza Monarchica si pone tre obiettivi, che vanno oltre i suoi contenuti tecnici: l’utilizzo di un linguaggio nuovo ed alternativo, mantenere vivo ed attuale il dibattito sull’alternativa monarchica e permettere di poter disporre di uno strumento politico, il più possibile valido, che consenta l’impegno politico diretto e/o indiretto dei monarchici italiani.
L’Avv. Mallucci ha poi insistito sul problema della sempre più opprimente globalizzazione culturale ed economica che, a livello mondiale, sta realmente “appiattendo” le società su modelli a volte completamente avulsi dalla storia, dalle tradizioni e dai costumi delle Nazioni.

La Monarchia, in tale contesto, è strumento fondamentale per salvaguardare e garantire retaggi storici, politici e culturali di ogni singolo Paese, proprio per la sua intrinseca capacità di tramandare le tradizioni del passato, in società volte all’avvenire.
L’Avv. Michele Forino ha, quindi, illustrato taluni punti del programma, entrando nei particolari.
Ha preso poi la parola il Segretario Regionale della Puglia, Alfredo Turi che ha evidenziato gli immensi vantaggi che il nostro Movimento ha avuto da un sempre più capillare utilizzo dei mezzi messi a disposizione dall’informatica; in particolare grazie ad Internet.

I contatti ricevuti negli ultimi mesi grazie al sito Nazionale dell’Alleanza Monarchica e a quelli regionali (in particolare Puglia e Campania), hanno garantito risultati veramente confortanti, con l’avvicinamento di giovani e giovanissimi, specialmente nelle regioni nelle quali meno siamo presenti. Esemplare proprio quanto avvenuto nella attuale Assemblea, alla quale sono presenti - ha proseguito Turi - un gruppo di giovanissimi torinesi giunti a Superga per il solo fatto di aver visto la notizia su Internet. Occorre potenziare tale attività, favorendo la formazione di un sito di Alleanza Monarchica in ogni regione.
L’Avv. Luca Carrano, Vice Presidente Nazionale uscente, ha illustrato due mozioni votate dalla Federazione provinciale di Napoli: con la prima si riafferma la fedeltà al Capo della Casa ed ai suoi successori; con la seconda si auspica la sottoscrizione di un accordo tra l’Alleanza Monarchica e l’Istituto della Real Casa di Savoia.

La presidenza ha preso atto dei due documenti e li ha inseriti tra le altre mozioni da sottoporre al voto. Il Dr. Filippo Marotta Rizzo, in rappresentanza della Sicilia, ha portato il saluto del “profondo sud”, confermando la propria fedeltà alla causa e ribadendo quanto vivi siano i sentimenti di attaccamento a Casa Savoia di larghissimi strati della popolazione siciliana; “siamo nati in repubblica”, ha affermato, “l’abbiamo conosciuta e per questo siamo diventati monarchici”.
Ha, inoltre, ribadito i propri sentimenti di assoluta fedeltà al Principe Vittorio Emanuele.

A questo punto, ha ripreso la parola il Presidente Nazionale che ha precisato come il punto di vista dell’Alleanza Monarchica sulla questione dinastica sia noto e sia stato più volte ribadito anche sul Mensile “Italia reale”: il Principe Vittorio Emanuele, Capo della Casa, il Principe Emanuele Filiberto, primo nella successione, il Principe Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta, secondo nella successione e, infine, il Principe Aimone di Savoia, Duca delle Puglie.

Certo però è che l’Alleanza Monarchica, è un libero ed autonomo Movimento politico che non è e non sarà mai di “proprietà” di altri che non siano esclusivamente i suoi iscritti, ai quali soli i dirigenti devono rendere conto del proprio operato.
“Partito per il Re” e non “partito del Re”, in quanto il Capo di Casa Savoia non può essere a capo, sia pure a titolo onorario e tramite altra organizzazione con la quale ci si colleghi, di un Movimento politico qual’è l’Alleanza Monarchica, ma deve all’opposto essere estraneo ed al di sopra di qualsiasi organizzazione politica, come lo era Re Umberto II.

Inoltre deve essere chiaro che l’Alleanza Monarchica avrà sempre sentimenti di massimo rispetto e di massima devozione per tutti i Principi Reali di Casa Savoia, fuggendo e respingendo tutte le polemiche di carattere dinastico, sulle quali troppi incentrano il proprio presunto impegno di carattere monarchico, distogliendo risorse a quelli che sono i veri problemi dei monarchici italiani, in particolare quelli del proselitismo che, assurdamente, ritengono di portare avanti cercando di fare propri gli iscritti di altre organizzazioni monarchiche, blandendoli con lusinghe e accaparrandosi così i più deboli e i più vanitosi tra essi.

Ha, quindi, preso la parola il Dott. Roberto Rizzo, responsabile del sito Internet dell’Alleanza Monarchica, il quale ha confermato che il rapporto Eurispes 2003 ha evidenziato come sempre maggiore sia il distacco tra l’”Italia della Gente” e l’“Italia della politica”. E’ in questa forbice che dovrebbe inserirsi il messaggio monarchico, che è un prodotto ottimo ma per il quale occorre reperire gli strumenti validi per “piazzarlo” sul mercato, ed Internet, in questo, può e deve dare un fondamentale contributo. A mo’ di esempio - ha proseguito - basti pensare che in soli 8 mesi oltre 130.000 sono state le persone che hanno contattato il nostro sito monarchico.

Marco Passeri, responsabile fiorentino dell’Alleanza Monarchica, ha sottolineato l’opportunità che a fianco del necessario impegno politico, vengano avviate iniziative di carattere culturale utili per avvicinare gente ancora esterna alla nostra Associazione.
Si è dichiarato assolutamente favorevole ad un impegno diretto dei monarchici ma, ha affermato, solo dove vi sia la possibilità di un sia pur minimo successo.
Ha poi proseguito considerando che la questione dinastica è, al momento, una “non questione” non essendo prevedibile, purtroppo, un ritorno alla Monarchia in tempi brevi. Al termine del suo intervento, ha proposto che una delegazione dell’Alleanza Monarchica chieda di essere ricevuta dal Principe Vittorio Emanuele sia per illustrare i punti programmatici che emergeranno dall’Assemblea Nazionale, sia per conoscere con quanta attenzione Egli segua il nostro impegno teso alla restaurazione monarchica.

Si è inserito a questo punto l’Avv. Luca Carrano, che ha ritenuto utile riaffermare che il Capo della Casa è Vittorio Emanuele. Massimo Mallucci ha concordato con la proposta di inviare una delegazione a Ginevra.
Il Dr. Luigi Petrone, delegato della federazione di Verbania-Cusio-Ossola, ha chiesto di tornare su temi più attuali, domandandosi se si stiano facendo, realmente, tutti i possibili sforzi per convincere gli agnostici, invece di perdere tempo su questioni dinastiche; è inutile parlare di un Trono che non c’è, occorre invece parlare di politica, una politica che possa offrire valide alternative alla società italiana.

Giancarlo Molli Boffa, delegato giovanile per il Nord, ha considerato che spesso, alcune dichiarazioni del Principe sono state quanto meno imbarazzanti per i monarchici, suscitando l’ironia degli avversari e, purtroppo, anche degli agnostici. Occorre ripartire da zero, con la nostra opera di proselitismo, abbandonando la “nostalgia dei bei tempi passati”, incomprensibile per le generazioni più giovani, ma facendo capire, proprio ai giovani, che il modello monarchico è oggi vivo, proponibile, attuabile e alternativo.

Occorre una politica del “porta a porta”, ovunque sia possibile in Italia.

Il Prof. Giuseppe Baldoni, referente per la Toscana, ha ribadito che l’entrata dei monarchici nei vari partiti, a seguito della scomparsa del PDIUM, determinò, di fatto, un notevole limite al nostro impegno aumentando le nostre difficoltà in maniera sostanziale.

A Firenze ed in Toscana, si sta tentando di riavvicinare la gente attraverso una serie di iniziative di carattere culturale che hanno avuto qualche risultato. Il problema dinastico non esiste e bisogna, invece, parlare di temi di attualità: dal problema della scuola a quello delle carceri, ecc.
Dopo la pausa pomeridiana, i lavori sono ripresi nel pomeriggio, alle 15.
Il Presidente Nazionale ha iniziato rivolgendo un saluto al Presidente dell’Istituto Nazionale per le Guardie d’Onore al Pantheon, Comandante Ugo D’Atri, e lo ha invitato a dare un saluto all’Assemblea.
D’Atri ripercorsa la sua militanza monarchica, iniziata quando aveva meno di 15 anni, onestamente ha confessato di essersi pentito per essersi nel 1972, espresso a favore della confluenza del PDIUM, di cui faceva parte, nel MSI, riconoscendo che allora ebbe ragione l’Alleanza Monarchica.

D’Atri ha criticato i monarchici per non essere mai riusciti a giungere ad una seria unità, ma ha rammentato che gli accordi tra questa o quella associazione debbono sempre essere paritetici; senza una piena pariteticità nessun accordo può durare e su questo punto di vista, ha invitato a riflettere seriamente.
Sulla proposta di inviare una delegazione al Principe, si è dichiarato concorde ma ha invitato ad accertarsi prima che la stessa sia ricevuta dal Principe e non da altri personaggi dell’entourage.
Ha espresso, infine, il più vivo apprezzamento per la serietà con la quale l’Assemblea Nazionale dell’Alleanza Monarchica porta avanti i propri lavori e ha dichiarato di sentirsi - tra noi - perfettamente a proprio agio, tra vecchi e giovani amici.

Il Dr. Nicola Scquiccimarro ha preso la parola da semplice iscritto, riaffermando che i monarchici debbono battersi per uno Stato monarchico unitario, nel quale il Re non sia il padrone, ma sia il primo funzionario dello Stato. Chi non votò Monarchia nel 1946, senza rendersene conto “tradì”, con quel gesto, lo Stato unitario, spezzando quella continuità nell’evoluzione unitaria della Nazione che proseguiva dal 1861, anno della nascita del Regno.
Si è dichiarato favorevole alla devoluzione, possibile però solo all’interno di un compatto Stato unitario e tale compattezza, come intuibile, è possibile solo in una Monarchia.

Dobbiamo poter contare su parlamentari dichiaratamente monarchici, per poter far valere le nostre tesi nelle assemblee elettive, nell’interesse del Paese, e non sollevare questioni dinastiche perchè il Re è il figlio del Re: occorre però ricordare che se la Monarchia è il nostro faro, per condurre la barca occorre un bravo timoniere.

Infine, ha auspicato che esista una concordia totale tra tutti i Principi della Casa Reale, per il bene della Dinastia e dell’Ideale monarchico.
Ha ripreso quindi la parola il Prof. Giuseppe Baldoni, che è tornato sul problema della riforma del sistema carcerario sottolineando la necessità che, primariamente, occorre garantire l’applicazione della pena, commisurata al reato commesso.

Il Prof. Michele D’Elia, referente regionale per la Lombardia, e già presidente della Provincia di Milano, ha ribadito che non ci interessano questioni dinastiche e che occorre, invece, parlare di politica. In Italia mancano sia la destra che la sinistra, e va condannato il sistema uninominale.
Occorre fare in modo di presentare nostre liste ovunque sia possibile, per garantirci una visibilità e per far politica seriamente occorre, indiscutibilmente, un Partito.

Oggi nei giovani vi è totale disinteresse per la politica: occorre togliere quella specie di “crosta” che le nuove generazioni hanno intorno, cercando persone con esperienza e capacità.

In Lombardia qualcosa si inizia a muovere ed i primi risultati stanno arrivando. Prossimamente verranno avviati una serie di convegni monotematici.
Ha preso quindi la parola il Dott. Angelo Rossi, già Assessore provinciale di Milano, che ha affermato essere necessario individuare gli argomenti che possano mettere in difficoltà i repubblicani, rilevando come costante, ormai, sia la disaffezione degli Italiani dal voto. Basti pensare che, di fatto, nel 2001, votò meno del 70% degli aventi diritto così che il vincitore - la CDL - con il 44% dei suffragi potè contare, effettivamente, sul sostegno del 28% del corpo elettorale.

La crisi delle istituzioni parte dalla disaffezione verso il voto e dalla crisi dello Stato; il problema primo è proprio la mancanza del “senso dello Stato”. Di qui, le potenzialità, immense, dell’alternativa monarchica.
L’uninominale - che pure ha criticato - offre però ai monarchici ottime possibilità di impegno politico diretto, proprio perchè anche pochi voti di una lista monarchica possono, col sistema elettorale di oggi, determinare il successo di questo o quel candidato.

L’ultimo vero statista italiano, ha proseguito l’esponente politico milanese, è stato Re Umberto II, che preferì partire per l’esilio al fine di salvare l’unità nazionale e questo va ancora a maggior colpa di una classe politica, quale quella odierna, che nonostante ciò (o forse proprio per questo), continua a negargli la sepoltura nel Pantheon in Roma.

Completato anche questo intervento, sono state avviate le operazioni di voto delle varie mozioni: prima quella presentata dalla Federazione napoletana di A.M., con la quale si chiedeva di riconfermare la fedeltà al Principe Vittorio Emanuele ed ai suoi legittimi successori. La mozione è stata votata all’unanimità. E’ stata quindi esaminata la seconda mozione della Federazione napoletana, con la quale si proponeva la sottoscrizione di un accordo con l’Istituto della Real Casa di Savoia. Favorevole all’accordo l’Avv. Carrano, che ha pronunciato un discorso per convincere l’Assemblea ad esprimersi a favore; mentre per i contrari ha preso la parola il Segretario Nazionale; la mozione è stata poi respinta con 431 voti contrari, 106 a favore e 2 astenuti. Infine si è esaminata l’ultima mozione della giornata, presentata dalla Presidenza, con la quale si proponeva che venisse vietato ai dirigenti di Alleanza Monarchica di ricoprire incarichi direttivi in altre organizzazioni monarchiche (con esclusione delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon e del Circolo Rex).
La mozione è stata approvata con 432 voti favorevoli, 86 contrari e 21 astenuti.

I lavori sono stati sospesi alle ore 19 per ricominciare alle ore 9,15 del successivo giorno 15 con l’esame del programma 2003/2005 dell’Alleanza Monarchica, del quale sono state chieste alcune modifiche, in particolare sul problema delle pensioni dal delegato di Pisa, Antonio Battaglia, con corrette argomentazioni tecniche, sul problema del federalismo, sulla sanità, e su altre questioni che, comunque, andranno ad integrare il documento redatto - come detto - da Mallucci, Forino e Passeri. Terminato l’esame del documento, si è tornati a parlare dell’invio di una delegazione presso il Principe di Napoli. Durante tale dibattito, è intervenuto il Commissario per il Piemonte Prof. Ezio Alessandro Susella, che ha espresso perplessità su alcune dichiarazioni rilasciate dal Principe Vittorio Emanuele sull’alternativa monarchica.
Il Segretario Nazionale ha, quindi, invitato ad essere compatti intorno alla proposta istituzionale monarchica, non curandosi di questa o quella dichiarazione; il Principe, evidentemente, troppe volte è stato mal consigliato.
La richiesta di invio di una delegazione è stata, infine, ritirata.

Sono state quindi presentate due ulteriori mozioni dai gruppi giovanili, con le quali è stato raccomandato all’Assemblea di compiere ogni sforzo per incrementare la presenza femminile giovanile presso tutte le federazioni locali, nonchè l’istituzione di una scuola di formazione politica per i giovani ed i giovanissimi che si avvicinano al nostro mondo.
Entrambe le mozioni sono state approvate all’unanimità. Esperita anche tale incombenza, si è proceduto all’elezione degli incarichi nazionali, tutti approvati all’unanimità per acclamazione. I lavori si sono conclusi alle 12,40, con l’augurio, del riconfermato Presidente Nazionale, di buon lavoro nell’interesse dell’Italia e della Monarchia.

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