DIO PATRIA RE

autore: 
ITALIA REALE

Quando nel lontano febbraio 1949 mi iscrissi da ragazzino al Partito Monarchico, una delle prime cose che mi venne insegnata fu che il nostro motto era “Dio, Patria, Re”.
Prima di tutto, quindi, la Religione cattolica alla quale Re Umberto II era tenacemente legato senza tollerare compromessi nè minime deviazioni, tanto da aver fatto comunicare all’Alleanza Monarchica, allorchè la stessa nominò Presidente onorario una persona di altra Religione, che tale designazione non era gradita, per cui la nomina venne prontamente revocata.

Dio e la fede cattolica, pertanto, costituiscono una componente essenziale, primaria e vincolante della nostra essenza di monarchici, per ciò stesso non disposti a veder calpestare, offendere o anche solo tentar di destabilizzare i principi, le manifestazioni e le rappresentazioni di questo nostro profondo credere.
Credenti e cattolici al punto tale da aver sempre considerato con fastidio e riluttanza l’uso sconsiderato della Croce fatto da Partiti (la Democrazia Cristiana e taluni suoi eredi) che la Croce hanno inalberato nel proprio stemma con lo scopo - riuscito - di attirare consensi e voti. Offendere e toccare in qualsiasi modo la Croce, per i cattolici simbolo del martirio di Nostro Signore e così della nostra fede religiosa, significa offendere e ledere anche i monarchici italiani.

Tanto più intollerante il tentativo - ad oggi non riuscito - di far scomparire il Crocifisso dalle aule scolastiche, per essere stato opera di chi accolto nella nostra Patria, deve prima di tutto imparare a rispettare i sentimenti della stragrande parte del Popolo italiano, e ciò anche a prescindere dalle leggi.

Siamo stufi quali Italiani di dover subire i tentativi di gente che cerca di importare e imporre nella nostra Patria, i sistemi ed i pensieri intolleranti e contrari alla Religione cattolica, imperanti in numerosi Paesi dai quali costoro provengono.

Se non si trovano bene in Italia, tornino a casa loro; se, invece, si fermano da noi, rispettino gli Italiani e così la Religione comune alla gran maggioranza di noi, la nostra antica civiltà, la nostra cultura, le nostre tradizioni ed il nostro modo di vivere democratico, ma non per questo disposto a tollerare sgarbi e abusi.

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