Sino a quando ?

autore: 
Roberto Vittucci Righini

L'uomo viene prima di qualsiasi simulacro od oggetto anche se gli sono state date le sembianze di un Dio, ed il mondo intero avrebbe dovuto da tempo insorgere contro le persecuzioni, più volte segnalate anche dal nostro Mensile, alle quali i cattolici ed i credenti di altre religioni sono sottoposti dal fanatismo degli integralisti musulmani.

La tolleranza, che per chi come noi non è disposto ad offrire l'altra guancia, equivale a demenza, ha portato i cattolici non solo a non reagire o almeno ad elevare forti proteste, bensì addirittura a riconoscere ai musulmani, al di fuori dai paesi dell'Islam, diritti che essi ci negano a casa loro. Chi si fa pecora viene mangiato dal lupo, come da vecchio adagio, e pertanto appaiono quanto meno ridicole le prese di posizione - sempre e solo a parole che l'Occidente nonchè molte Nazioni anche asiatiche, stanno assumendo contro i teleban ("studenti di religione", questo il significato del termine) per la distruzione dei due colossi di 53 e 35 metri, scavati nella roccia nella valle di Bamiyan in Afghanistan, riproducenti Buddha.

Costruito quello di 35 metri tra il primo ed il secondo secolo a C., ai tempi della Dinastia Kushan, e quello di 53 metri (la statua di Buddha più alta del mondo) tra il quinto ed il sesto secolo, allorchè buona parte dell'Afghanistan era buddista, i due Buddha erano circondati da gran numero di Monasteri e di nicchie parimenti scavate nella roccia, che ospitavano statue più piccole. Già nell'anno 871 invasori islamici, dopo aver in parte asportate ed in parte distrutte le statue buddhiste minori, avevano infierito sui due grandi Buddha, mutilandoli e danneggiandoli, sino ad asportare la faccia del Buddha maggiore, mai più ripristinata.

Ho fotografato nel 1972 il gigantesco Buddha privo della faccia, nel corso di un viaggio in Afghanistan compiuto con un pulmino, in compagnia di mio fratello e dell'amico Avv. Silvio Pilocane, partendo da Torino e pervenendo a Kabul con un percorso, tra andata e ritorno, di 17 mila chilometri. Ora la distruzione dei due grandi Buddha che, in base alle notizie pervenute a metà marzo, pare sia stata totale, è opera dei teleban, che hanno quale guida suprema il mullah Mohammed Omar, i quali, finanziati e armati dal Pakistan, dopo una lunga guerra civile hanno preso il potere in Afghanistan. Le distruzioni di templi e di immagini sacre non sono però solo nefaste prerogative dei musulmani, ove si tengano presenti quelle operate nel XVIII secolo dalla Rivoluzione francese, con distruzione tra mille altre, dell'Abbazia di Altacomba (poi ricostruita da Re Carlo Felice).

Ancora un quarto di secolo addietro le Guardie rosse, volute da Mao (che in un recente viaggio compiuto con mia moglie in Cina, dopo superate reticenze ho appreso essere dedite al cannibalismo, ulteriore schifosa caratteristica di tale immonda feccia comunista) effettuarono su tutto il territorio cinese distruzioni a tappeto di un ingente numero di pagode, edifici storici, monumenti, statue (specialmente di Buddha), opere d'arte, dipinti, manoscritti e quant'altro rappresentava o ricordava la grande precedente civiltà di quell'operoso Popolo. Per salvare alcuni edifici storici o sacri (la Città proibita, il Palazzo Imperiale d'Estate, il Tempio del Cielo, il Monastero di Ling Yin, la Padoga delle Sei Armonie, la Pagoda della Grande Oca selvatica, ecc.) dalla distruzione delle Guardie rosse, dovette venir impiegato l'Esercito che non sempre riuscì a fermare la rabbia ed il furore distruttivo delle orde di ignoranti giovani delinquenti comunisti, allevati e cresciuti con le massime del "Il Libretto rosso" di Mao

. Come si vede, nulla di nuovo sotto il sole: la depravazione e l'imbecillità dell'uomo non hanno limiti e ciò in qualsiasi parte del mondo; purtroppo anche la tolleranza (equivalente delle proteste verbali) non ha limiti. Sino a quando dovremo limitarci a chinare il capo?

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